26 Gennaio 2018

SONDAGGIO: Parliamo di flessibilità, raccontaci la tua!

Il tuo orario settimanale:

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90 commenti

  • Elisabetta Facchini says:

    Sono una commessa di farmacia comunale.La qualifica riportata sul contratto e però di esecutore tecnico. Dovrei lavorare 36 ore settimanali ma al mio attivo ho circa settanta giorni di ferie non godute e 40 ore di permessi. Ore fatte in più ovviamente. Mi hanno chiesto di fare, nei giorni in cui la farmacia è di turno, il turno insieme a loro fino alle dieci. Lavorando sempre sette ore e 12 min. Ma entrando più tardi per poi proseguire fino alla chiusura. Nel mio contratto è riportato solo che devo scongelare tutte le mansioni ma non è specificato di dover fare il turno serale fino alle 22.00. Volevo sapere se sono tenuta a farlo. Grazie.

    • redazioneblog says:

      Ciao Elisabetta. Nelle comunali il lavoro considerato notturno comincia alle 22, quindi fino a quell’ora è difficile anche far valere eventuali diritti di essere esentata.

  • Nicol says:

    Sono di fronte ad un bivio, la farmacia dove lavoro (e mi trovo molto bene) molto probabilmente venderà ad una catena.
    Ho contemporaneamente un’altra offerta (pareggiano lo stipendio) in una farmacia provata.
    Qualcuno ha notizie di come si lavora con queste catene?

    • redazioneblog says:

      Ne abbiamo parecchie di notizie, con alcune catene ci sono anche rapporti sindacali. Le notizie e i rapoorti sono diverse su catene diverse, la domanda che fai è troppo vaga

  • monique says:

    Vorrei capire se nelle mansioni del commesso /magazziniere farmacia c’è anche pulizia locali.
    Grazie

  • Galeno92 says:

    Prima del covid ho lavorato per più di 2 anni in una farmacia facendo i salti mortali e cercando di dare il meglio di me per assicurare un buon servizio e un’ottima empatia con il cliente/paziente… finché non si è laureato il figlio del titolare, un imbecille che ha terminato l’università a 35 anni, con ben 10 anni fuori corso. Il titolare mi ha mandato a casa così, su due piedi, con 2 giorni di preavviso..ditemi se è possibile una cosa del genere nella vita. Ora lavoro in un’altra farmacia dove vengo pagato per 8 ore al giorno mentre ne faccio 12, sei giorni alla settimana, quasi sempre svolgo mansioni di un commesso e molto spesso ho a che fare con clienti maleducati che mi insultano pesantemente se mi rifiuto di dargli un farmaco senza ricetta non ripetibile e ciliegina sulla torta subisco mobbing dal direttore. Dovessi tornare indietro mai e poi mai rifarei farmacia all’università

    • redazioneblog says:

      Scusa Galeno, ma nelle attuali condizioni di mercato del lavoro dei farmacisti cosa ti trattiene in posti come quelli che ci racconti?
      farmacia n.1 : era disciplinare il tuo licenziamento? Altrimenti i giorni di preavviso retribuito sono 90. Se era disciplinare e ingiusto, lo hai impugnato?
      Farmacia n. 2: le ore che non vengono pagate non si fanno. Per chi ama il volontariato il posto giusto semmai è la Misericordia, non il posto di lavoro. Se le ore in più sono necessarie alla farmacia tu azienda che chiedi di farle me le paghi, sennò le fai tu.
      Ai clienti maleducati c’è poco rimedio, ma invece la regolarità del proprio rapporto di lavoro va rivendicata in prima persona, quando necessario con l’aiuto del sindacato. Nelle farmacie e negli altri posti di lavoro. Di laureati con sbocchi lavorativi a condizioni discutibili l’Italia purtroppo è piena, non è scontato che avendo fatto una facoltà diversa staresti meglio. Ma i miglioramenti delle condizioni, individuali e collettive si chiedono e si costruiscono. Maledire le scelte universitarie fatte serve a poco

  • Sodiolaurinsolfato says:

    Lavoro da diversi anni e da tre in una farmacia come farmacista collaboratore parte time dal lunedì al venerdì.
    Ci alterniamo con il mio titolare una settimana la mattina, una il pomeriggio dove mi ritrovo completamente da sola.
    Non ho gravi problemi con lui perché mi lascia molto spazio con i piccoli, ma mi chiedevo se era normale lavorare da sola ed essere ripresa se qualcosa non è andata secondo i suoi parametri.

    • redazioneblog says:

      Si può lavorare da soli, ma questo se fate anche i servizi ti dovrebbe avvicinare alla definizione di Q2. Quando sei sola sei responsabile di tutto. Che significa “qualcosa non è andata secondo i suoi parametri?”

  • Anna says:

    Mi sono laureata in tempo facendo le corse, perché pensavo di poter avere altre prospettive per il futuro.
    Ora le dinamiche di mercato, i ricchi fondi che stanno acquisendo sempre più farmacie, la concorrenza data dalla GDO mi fanno comprendere che le mie prospettive e quelle della mia famiglia erano fittizie e che il sogno di poter avere qualcosa di mio in questo settore è sempre più irrealizzabile.
    Ho 25 anni, lavoro da un anno come dipendente. Mi rendo conto che non è molto tempo ma sono una persona dinamica, intraprendente, ho sempre voluto gestire una mia attività e il pensiero di lavorare a lungo in queste condizioni di sfruttamento, scarsa retribuzione, vessato dal titolare mi fa sentire svilita. Mio zio che non ha figli ha uno studio dentistico avviato e mi ha suggerito di prendermi una laurea, altri 6 anni di studio per poi però entrare nell’attività di famiglia. Sono molto combattuta.

  • Claudia says:

    Io lavoro in una farmacia privata con contratto part time dunque dal lunedì al sabato (la farmacia è aperta 7/7) faccio 36 ore. Lavoro però anche la domenica, a domeniche alterne dunque mi ritrovo a lavorare una settimana 7/7 e la successiva 6/7. Questa cosa è legale? Avere un giorno libero ogni due settimane?

    • redazioneblog says:

      No. non è legale neanche se la domenica te la pagassero a straordinario. Su due settimane consecutive ti spettano due giorni liberi

      • Claudia says:

        Si però la risposta della titolare è che il giorno libero della seconda settimana corrisponde al riposo compensativo dopo lo straordinario della domenica, il che non conviene economicamente dunque nessuno lo fa

  • Lorella says:

    Qualcuno mi sa dire se per legge abbiamo diritto almeno a un week end al mese libero?

    • redazioneblog says:

      Per legge no. Hai diritto a un giorno libero a settimana. Il resto semmai è contrattuale. Bisognerebbe saperne di più degli orari che fai, di come gestite i turni etc

  • Luigi Alberto Galardi says:

    Lavoro in una farmacia dentro un centro commerciale: siamo aperti 7 giorni su 7 dalle 8.30 alle 20. La “flessibilità” è applicata in maniera sistematica. Una collega è andata in pensione e c’è un’altra collega in maternità che, almeno, è stata sostituita. Mi sono ritrovato più di una volta a fare un orario di 9 ore dal lunedi al sabato) 9-13 e 15-20) e la domenica dalle 8.30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 20 totale 63 ore e mezzo su 7 giorni, in estate pure senza recuperi perchè c’erano le ferie di mezzo ed eravamo troppo corti. Adesso che c’è meno da fare si sta a casa a recuperare tutte le ore in più e a prendersi permessi fittizi. Dopo 30 anni nello stesso posto ( che non vorrebbe dire nulla, perchè siamo tutti uguali comunque ).

  • Paola says:

    Come hanno scritto altri miei colleghi, la flessibilità la do’ tutti giorni senza che sia scritta in un contratto. Certi titolari hanno bisogno di quest’arma in più per infierire con le loro richieste sempre più pressanti.
    E poi c’è un’altra cosa da non sottovalutare: le molestie sessuali. In passato ho avuto questo problema ed ho lavorato con la paura per anni.
    “Flessibilità” mi fa pensare male anche sotto questo aspetto. Le giovani farmaciste, mamme e mogli/single vanno difese da questa orribile parola

  • Paola says:

    I familiari dei nostri titolari che lavorano senza un titolo di studio adeguato in farmacia, sono degli emeriti imbecilli che non riuscirebbero a lavorare da nessun’altra parte. Questo è un grosso neo delle farmacie private italiane che gli conferisce un aspetto pseudomafioso. Anch’io avrei da raccontarne delle belle!
    In realtà i veri professionisti di queste farmacie siamo proprio noi dipendenti che abbiamo scelto questa professione per passione e non per interesse. Io non mollo!
    Come hanno scritto altri miei colleghi, la flessibilità la do’ tutti giorni senza che sia scritta in un contratto. Certi titolari hanno bisogno di quest’arma in più per infierire con le loro richieste sempre più pressanti.
    E poi c’è un’altra cosa da non sottovalutare: le molestie sessuali. In passato ho avuto questo problema ed ho lavorato con la paura per anni.
    “Flessibilità” mi fa pensare male anche sotto questo aspetto. Le giovani farmaciste, mamme e mogli/single vanno difese da questa orribile parola.

  • Anonimo76 says:

    Mah….io ormai a questo rinnovo del contratto non ci credo più….fatto un intervento su questa pagina il 9 giugno del 2018….2018!!!!! Ma stanno discutendo di cosa??? E sapete cosa è cambiato? Niente…..o meglio nella farmacia dove lavoro la figlia del titolare è stata premiata per NON essersi laureata con delle quote della farmacia, sta al banco, consiglia farmaci e rimedi, passa ricette, si inventa effetti collaterali, interazioni tra farmaci inesistenti, non si ricorda dei clienti assidui e ci litiga, passa ricette diabetici e Dpc e lascia tutto il resto agli schiavetti, che sono io alla fine. Secondo me devono fare due o tre semplici cose: aumentare la retribuzione oraria (prendere meno di una colf è veramente un insulto a chi si forma ed investe tempo e denaro per la propria istruzione, senza levare niente a chi fa la colf) per valorizzare la figura professionale di chi si mette ogni giorno dietro il banco; detassare il lavoro dipendente invogliando i titolari ad assumere e a spremere di meno i singoli dipendenti; i sindacalisti che vanno a parlare per conto nostro dovrebbero avere almeno idea di quello che succede in farmacia meglio se fossero colleghi dipendenti, anche se mi sembra impossibile considerando che ad alti livelli e ad alte cariche dello stato ( vedi ministri) ci sono persone che rivestono incarichi di cui non hanno neanche una infarinatura; fare in modo che l’ispettorato del lavoro, visto che ormai è quasi tutto collegato in rete, controlli ferie, straordinari, permessi indicati dal commercialista etc etc, ma purtroppo manca la volontà…..Detto questo in questi due anni mi sono messo in gioco….ho preso una seconda laurea e spero di poter dire addio presto a questa situazione. E vi rendete conto che si deve ricorrere ad una seconda laurea per migliorare la propria situazione lavorative e familiare!!!! In effetti se non avete una farmacia non ne vale la pena….detto questo non rifarei più la scelta di lavorare in farmacia anche se a malincuore perché è una lavoro che dà tante soddisfazioni. Il mio pensiero va alle persone che ho aiutato, che si sono confidate con me e che hanno risolto i propri problemi grazie alla professionalità della figura del farmacista.

    • redazioneblog says:

      Anonimo 76, il problema di abusivismo nella farmacia dove lavori non verrebbe risolto dal rinnovo del CCNL. Può solo essere denunciato.
      Le due o tre cose che riterresti necessarie non siamo sicuri che siano così semplici:
      1) per aumentare la retribuzione oraria andrebbe rinnovato il contratto;
      2) detassare il (reddito da) lavoro dipendente è un provvedimento che può essere preso solo in via generale, non solo per le farmacie: i sindacati confederali chiedono da anni quella che si chiama riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro, da questo mese entra in vigore l’allargamento della platea degli 80 euro, la CGIL chiede inoltre di detassare gli incrementi contrattuali;
      solo la 3) ce l’abbiamo già : i sindacalisti che vanno a parlare per conto nostro sanno esattamente quello che succede in farmacia, e ci sono colleghi nelle delegazioni che in farmacia ci lavorano ancora o comunque ci hanno lavorato a lungo e che ancora si occupano di farmacie tutti i giorni, il sindacato è una struttura fondata sulla partecipazione dei lavoratori che rappresenta, a tutti i livelli;
      4) in Italia gli Ispettorati del Lavoro non hanno abbastanza organico neanche per controllare che i muratori non cadano dai ponteggi, figurati per controllare lo scarico ferie in milioni di buste paga: per quello c’è il sindacato, a richiesta. La CGIL c’è in tutte le provincie.
      Congratulazioni per la tua seconda laurea, noi ci ostiniamo invece a voler stare in farmacia, ma a condizioni migliori di quelle attuali, e secondo noi l’unica via è la contrattazione sindacale sostenuta sempre di più dalla partecipazione dei colleghi, perchè come diceva Don Lorenzo Milani “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio, sortirne da soli è avarizia, sortirne insieme è politica “

  • Vale says:

    Ragazzi, la situazione di sfruttamento è evidente, sottopagati, siamo sempre chiusi in farmacia al lavoro,ecc,, ecc,. ma bisogna capire che ci dobbiamo unire, iscriviamoci ai nostri sindacati, diamo loro più forza, solo così avremo voce in capitolo.
    Una domanda alla redazione del blog: esiste una specie di anagrafe di tuuti i dipendenti farmacisti? se si, mi chiedo se fosse possibile contattarli, con i mezzi informatici di oggi, per cercare di sensibilizzare un numero crescente di collaboratori?

    • redazioneblog says:

      L’anagrafe di tutti i dipendenti farmacisti non esiste, e anche se esistesse non sarebbe di libero utilizzo. C’è la normativa sulla privacy, e il sindacato non è un call center di promo che cerca clienti, è una struttura di rappresentanza a libera adesione. Invece la diffusione di informazioni dal basso è libera, ognuno ai suoi contatti, non siamo tantissimi e ci conosciamo un po’ tutti a livello territoriale. Sarebbe una forma di mobilitazione anche quella

  • Farmamike says:

    Ciao a tutti colleghi. Mi trovo davanti ad un bivio di vita piuttosto pesante. Sono curioso di conoscere le opinioni frutto dell’esperienza di tutti voi. Mi trovo davanti al bivio da scegliere se essere socio titolare (con mio padre) oppure accettare un incarico da Farmacista ospedaliero di 3 anni e poi eventuale stabilizzazione o vincita di concorso. Abbiamo una farmacia in famiglia non molto grossa ( circa 580.000€ lordi di giro annuo) e dovrei diventare socio di mio padre. Sono davvero combattuto se scegliere una carriera privata o una carriera ospedaliera. Cosa ne pensate?

  • Sono una farmacista collaboratrice che chiedo ma il contatto di lavoro quanti anni sono che non viene piu’rinnovato?

    • redazioneblog says:

      Ciao Giovanna. Il CCNL è scaduto il 31 gennaio 2013. Riguardo alla trattativa di rinnovo, è ampiamente raccontata in altri articoli di questo blog

  • MR says:

    Bel Blog,
    che ne dite di questo ( fa parte del mio passato oramai ):
    – 2 ore in piu’ al giorno non pagate ( 2×5 = 10 ore )
    – turno non pagato ….. sabato e domenica ( ricatto implicito……ti faccio lavorare vicino casa tua e molti vorrebbero il tuo posto );
    – mansioni anche da magazziniere e pulizia farmacia con straccio e scopa….fine mattina e sera ;
    – ah dimenticavo…….il marito della titolare e’ un ispettore del lavoro……..”brava” persona che una settimana dopo una riunione in pausa pranzo per dire che dovevamo fare sacrifici etc etc ci ha degnati di ottimi pasticcini al cioccolato per festeggiare la sua nuova vettura da 60000 euro
    P.S. Questo fa parte del passato……adesso decido io da chi andare e chi mandare a quel paese.

    • redazioneblog says:

      Un contesto in cui non sprecare nè professionalità nè tempo. Il volontariato si fa alla Croce Rossa, volendo. Il lavoro si rispetta e si paga. Hai fatto bene a sottrarti ai ricatti e andare altrove. Non c’è altro da dire

    • Maria says:

      L’unica salvezza al lavoro in farmacia è tornare a investire sulla propria formazione, io ho fatto un master per gli affari regolatori, fare colloqui e colloqui con Aziende farmaceutiche ed essere assunti. Ho lavorato 10 anni dietro al bancone di molte farmacie e posso dire che la situazione era sempre la stessa:turni imposti, vessazioni e paternalismi angoscianti atti a suscitare sensi di colpa se chiedevo un permesso di 4 ore, ferie decise dal titolare e viste come una perdita di tempo,corsi ecm alla sera dopo 8/9 ore di lavoro, orari sempre dilatati..titolari preoccupati del fatturato che cala sempre e che valutano di “licenziare”.. Maternità assolutamente malvista, ore per l’allattamento sono un lusso che le titolari non si concedono quindi nemmeno le dipendenti dovrebbero..
      Mi fermo perché mi rattristo solo a ricordare.. 4 anni fa ho cambiato lavoro e sono rinata.. E ho capito che il mondo della farmacia è minuscolo,si tratta dell’ultimo grado del settore farmaceutico.ha senso essere farmacista se lo si è a livello ospedaliero,grandi competenze e potere.
      Il resto è commercio.. Molto molto sbilanciato perché se un titolare guadagna 10.000 al mese, il suo dipendente 1400.
      Non studiare farmacia se non avete farmacia di proprietà.

  • Anna says:

    Ho fatto l’ultimo concorso e sono diventata titolare. Prima ho lavorato da dipendente poi farmacista ospedaliero ho anche insegnato.
    Attualmente lavoro 12 ore al giorno certo lo faccio per crescere una azienda. Da ottobre non esce neanche lo stipendio …
    Pago solo i dipendenti che hanno certamente una vita familiare migliore della mia.
    Non esistono titolari o dipendenti scorretti ma PERSONE scorrette. Siamo in crisi e si sente in tutti i settori. Le tutele fortunatamente esistono e io dico sempre una cosa è inutile lamentarsi CERCATE di meglio ma cque in tutte le situazioni C’è un rovescio della medaglia.

    • redazioneblog says:

      Non abbiamo mai detto che tutti i titolari siano scorretti, Anna. Tanti colleghi raccontano qui scorrettezze, quindi non si potrebbe certo neanche dire che tutti siano corretti. Spesso quelli con un percorso come il tuo (che sono stati da questa parte, diciamo) sono i più attenti ai propri comportamenti una volta che sono diventati titolari. Anche noi crediamo che lamentarsi serva a poco, e crediamo nella tutela sindacale individuale e collettiva.

  • OLLEN says:

    È un bel blog ,che purtroppo ho letto solo oggi 12/11/2019. Anch’io ,nella stessa vostra condizione ,avrei tanto da raccontare e da lamentarmi. Sfruttato,sottopagato,etc……
    Ma voglio dire qualcosa che nessuno dei precedenti ha detto: ho avuto tanti colleghi,tutti dei lecchini di m…a.
    A leccare il c..o ai titolari,per poi cosa avere in cambio?Niente ,se non rovinare i colleghi,che poverini hanno già tanti problemi.
    Quindi, voi della redazione ,mi dite come noi farmacisti dovremmo difenderci ed essere uniti con colleghi così?
    Se non siete morti ,rispondete.

    • redazioneblog says:

      Noi siamo vivi e vegeti, e ci dispiace che la tua esperienza coi colleghi sia stata così triste. La solidarietà e la coesione tra lavoratori sono l’unica via che abbiamo per bilanciare i rapporti di forza. I lecchini, come li chiami tu, farebbero meglio a tener presente che la ruota gira e che di solidarietà dai colleghi un domani potrebbero averne bisogno loro. Tra l’altro leccare non garantisce di per sé condizioni di lavoro più dignitose, anzi, fa svendere la propria dignità. E certo non spinge verso il rinnovo del contratto

    • OLLEN says:

      Lavoro 5 giorni a settimana facendo dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 20.30,quindi 9ore e 30 al giorno,senza contare i turni festivi e i notturni.
      Dopo il notturno ho il giorno libero.
      Sappiamo tutti che ,secondo contratto, dovrei fare 40 ore settimanali.
      Ma come è possibile che sono pagate e mese in busta paga.,quando tutto ciò è illegale.
      Potrei fare una vertenza qualora venissi licenziato e con quale probabilità di vincerla?

      • redazioneblog says:

        Ciao Ollen, facci capire bene. Se le ore che fai sono pagate e messe in busta paga, non è illegale. Le ore over40 vanno pagate con la maggiorazione dello straordinario, ma se risultano in busta e vengono pagate correttamente su cosa vorresti fare la vertenza? Non è illegale chiedere straordinarie oltre l’orario contrattuale, se il lavoratore è disposto a farle, se vengono retribuite e se non superano il limite di legge (e l’orario che ci racconti non lo supera).
        Invece ci preoccupa “senza contare festivi e notturni”…. il notturno non risulta in busta? Se non risulta, come viene considerato il recupero del giorno dopo, quando smonti dalla notte? Facci capire meglio.

        • OLLEN says:

          Il notturno risulta in busta paga
          Dalla notte smonto quando la farmacia è a battenti aperti,alle 8,30.tutto in regola insomma,il problema è che non mi va di passare 10 ore al giorno chiuso in farmacia.

          • redazioneblog says:

            Tutto in regola fino a un certo punto, in realtà. Il punto è che la tua disponibilità a fare tutte queste ore non è obbligatoria, puoi rifiutarla (magari non quando siete la farmacia di turno, sennò ti infili in un ginepraio riguardo al servizio essenziale). Anche nel CCNL c’è scritto che il lavoro straordinario deve avere carattere di eccezionalità, se strutturalmente ti vengono chieste 47 ore a settimana non pare che lo straordinario sia una richiesta eccezionale. E se una volta ti rifiuti perchè hai da fare altro (tipo qualunque cosa della tua vita personale) cosa succede? Hai provato? Non passare dieci ore al giorno in farmacia sarebbe un tuo diritto, visto che la farmacia non è tua.

  • Paolo Lentini says:

    Facciamo lavorare I magazzinieri con la terza media (se va bene), che in quanto a cafonaggine sono esattamente il giusto contrappeso alla miseria umana dei titolari. Questa presa in giro della laurea deve essere manifesta in tutta la sua squallida e anticostituzionale realtà. Paolo

    • redazioneblog says:

      Scusaci Paolo, ma non si capisce cosa accomuni magazziniere e titolare. Il magazziniere che fa le sue mansioni fa un lavoro dignitoso quanto il nostro. I magazzinieri che danno farmaci invece sono un’altra storia, fanno un reato cioè l’abuso di professione. I titolari che li spingono a farlo, peggio, e squalificano la professione oltre che le loro farmacie. La cafonaggine non si capisce bene cosa c’entri.

  • Moglie insoddisfatta says:

    Mio marito lavora da quasi 11 anni in una farmacia privata che aveva inizialmente 4 dipendenti. Via via negli anni date le a quanto pare dai commenti non inusuali condizioni lavorative si sono licenziati tutti percio’ piano piano mio marito e’ rimasto da solo con un titolare praticamente inesistente a dover gestire tutto. In farmacia entrano circa 350 persone al giorno e lavora dalle 8.30 fino alle 21 con soli 40 min di pausa in tutta la giornata. Fa anche le notti percio’ quando capita il turno fa dalle 8.30 fino alle 14.30 e dalle 19.30 fino al mattino dopo, smonta e alle 14 ritorna in farmacia fino alle 21. La farmacia chiuderebbe alle 19.30 peccato che essendo sempre solo ora che fa i conti chiude ecc si fanno sempre le 21. Vita familiare praticamente inesistente, abbiamo due bimbi che non sanno cosa significhi passare un po’ di tempo col padre.. che dire la situazione e’ disastrosa

    • redazioneblog says:

      Non potrebbe cambiare farmacia come hanno già fatto i colleghi? O farsi pagare gli straordinari? Farsi sfruttare così a cosa serve? I turni che racconti non violano solo il contratto nazionale, ma anche qualunque legge vigente riguardo all’orario di lavoro

  • Pharmaddicted says:

    Se solo avessi saputo che dopo 5 anni di laurea magistrale, il mio lavoro sarebbe stato il commesso non mi sarei mai laureato in farmacia. La laurea in Farmacia per i non titolari non ha motivo di esistere proprio, è impensabile dare delle nozioni accademiche totalmente astratte poi quando si va nel mondo del lavoro. Su 38 esami quanti ne servono? Farmacologia e tecniche e forse un po’ di botanica per la fitoterapia, il resto è inutile. Tutto questo sa di truffa autorizzata sia dallo stato che dalle università stesse, non si può frequentare il quinto anno della facoltà di farmacia ed assistere ad un seminario obbligatorio dove viene detto da professori che :
    1. Il lavoro scarseggia e se non sei proprietario fai il galoppino di qualche stronzo a destra e sinistra
    2. Farmacista ospedaliero peggio che andar di notte sono altri 5 anni e poi i concorsi sono bloccati soprattutto al sud
    3.insegnamento nelle scuole? Sappiamo quanto è difficile e che sacrificio ci deve essere ma ad ogni modo la laurea in farmacia ti permette di insegnare non in liceo ma fino istituto o tecnico o agrario materie come chimica, igiene, ecc..
    4. Il quadro sarà sempre più triste in quanto la crisi invadendo questo settore ha reso gli stipendi più bassi e senza speranza di carriera.

    Allora dopo tutto questo mi dite cazzo se è meglio il commesso da Zara che forse diventa responsabile del suo punto vendita dopo 5 anni oppure sta merda de laurea che non fa altro che farti sentire in gabbia, perché non devi far altro che piegarti alle regole del mercato vendendo Puttanate sempre per far fare i soldi a qualche rotto in culo.
    In tutto questo ci si mette pure l ordine che vuole obbligatoriamente un Contributo SOLIDARIETÀ per essere iscritto all albo. Ma chi cazzo vuole essere iscritto all albo? Dopo 5 anni di culo sui libri l unica cosa che fa sto minchia di ordine è darti una spilletta de merda che sembra tipo quelle fatte di cioccolato che si regalano alla befana, un inutile Bollino da auto con scritto che tu sei farmacista ( come se fosse un vanto!!!!), che io non espongo perché ridicolo, e auto eleggere i suoi componenti ogni anno.
    L unica via è per chi si sta laureando in farmacia… Scappare… L alternativa per chi ha già la laurea è prendersene un altra e fare un altra cosa… Per chi vuole morire farmacista c’è la morfina..

    • redazioneblog says:

      Pharmaddicted, e per chi vuole vivere farmacista? Facciamo qualcosa, facciamolo insieme! Noi crediamo che con determinazione e creando coesione tra i lavoratori del farmaco si possa organizzarsi per migliorare il riconoscimento del valore del nostro lavoro, non ci basta dire che la situazione non ci piace, ci interessa cambiarla. La morfina non ci si può mica autoprescrivere!

  • Doctor no says:

    Buongiorno, io lavoro 30 ore settimanali più gli straordinari quando fanno comodo, arrivando a circa 40 ore e piú alla settimana. Le ore in più pagate come straordinario. Sin qui non ci si dovrebbe lamentare se non per il fatto che quando si lavora in più lo stipendio si fa più basso di quello che è. Almeno una piccola soddisfazione economica arriverà mai secondo voi? È un brutto sogno o cosa?

    • redazioneblog says:

      Scusa ma se sei a 30 ore e prendi la maggiorazione del supplementare dalla 31esima e ne fai sempre più di 40, come fa lo stipendio a farsi più basso? Dovresti guadagnare più di un full time

      • Doctor no says:

        Non è molto difficile invece, al lordo si prende di più ovviamente, le tasse aumentano a dismisura invece, ad esempio se riesci ad arrivare a 1700 lo Stato si prende sui 400 euro di tasse…

        • redazioneblog says:

          Se guadagni 1700 euro lordi tra contributi INPS e tasse si superano i 400 euro anche per un full time se non ha figli a carico e quindi le relative detrazioni fiscali. E’ la progressività delle imposte, chi guadagna meno paga anche un’ aliquota più bassa

  • ENRICO says:

    La flessibilità non esiste affatto, i titolari aprono in maniera selvaggia e non esiste assolutamente la possibilità per me di poter fare i turni dato che sono l’unico dipendente farmacista…..stipendio da miseria per il lavoro svolto e per le responsabilità della consegna del farmaci, ogni giorno due ore in più…che in una settimana si traducono in 12 ore di straordinario, vita privata azzerata e ferie solo nei mesi decisi dal titolare…..è bello poter aiutare il prossimo ma con queste teste ( dei titolari ) e in questa maniera anche il “Buon samaritano” avrebbe qualcosa da ridire. Cmq al di là di tutto sono sempre e solo i soldi che governano tutto, sempre più profitto richiesto sempre più sacrifici in nome del dio denaro e nel contempo la mission di baluardi della salute pubblica se ne va a farsi friggere….Buon lavoro sempre……

  • Cla says:

    Ancora più flessibilità? Io lavoro in una farmacia privata che è aperta sette giorni su sette, festivi compresi, dalle otto di mattina alle otto di sera. Il mio contratto prevede full time con turno spezzato, distribuito su 6 giorni con giorno libero variabile a seconda degli umori del titolare: sabati sempre lavorativi tutto il giorno, domeniche a casa quasi inesistenti, festivi sempre a lavoro. Lo straordinario non è richiesto spesso, ma non è pagato, viene fatto recuperare quando decide il capo. La ripartizione delle ore viene decisa di settimana in settimana e comunicata la domenica per il lunedì, in ogni caso può subire variazioni dell’ultimo minuto. I permessi non vengono concessi, ma smaltiti esclusivamente quando decide il capo, in genere con molto meno di una settimana di preavviso. Sulle ferie noi dipendenti abbiamo un pochino più di potere decisionale: una massimo due in genere le scegliamo per primi, ma non abbiamo mai l’ultima parola, due le sceglie il titolare ed è già tanto se te lo dice il giovedì per il lunedì dopo. Con ancora più flessibilità dove andremo a finire?

  • Patrizia says:

    Non sono una farmacista ma lavoro da 30 anni in farmacia. Volevo sottolineare la risposta del 3 febbraio da parte della redazione. Contiene alcuni spunti di riflessione veramente importanti e alcune frasi cardine: mettersi in gioco, tutti insieme, concetti base del rapporto di lavoro etc.
    Purtroppo in tutti questi anni di lavoro ho sentito e sento le lamentele dei colleghi ma non ho mai riscontrato la volontà di ridare dignità al lavoro svolto, chiaramente con spirito di corpo ed con una concertazione di intenti.
    ho l’ idea anch ‘ io che l ‘illusione di una effimera titolarità futura o l’appartenza alla categoria non aiuti a comprendere realmente quali sono i reali ruoli da assumere in rapporto di lavoro dignitoso. SIAmo e siete tanti (Laureati e non), dovremmo essere più attivi nel sindacato per poter avere voce in capitolo. Invece siamo sempre un numero esiguo di iscritti.

  • Paolo says:

    dal 2009 lavoro in una farmacia privata. ho cominciato con turni settimanali di 44-48 ore senza riposi settimanali e quando la farmacia era di turno con lavoro di 2 settimane consecutive. poi I titolari, nel 2012 hanno deciso che la spesa per il personale era eccessiva ed hanno ridotto l’orario a 30 ore settimanali (in verità ci hanno comunicato che doveva essere licenziato uno dei collaboratori, e noi dipendenti abbiamo proposto una riduzione d’orario per mantenere il posto di lavoro.

    Attuale distribuzione d’orario

    da settembre 2016 c’è stata un’altra riduzione d’orario a 22,5 ore settimanali con stravolgimento completo dell’orario. infatti il titolare ci ha comunicato che non era più possibile usufruire liberamente dei permessi ne era più possibile pagarli a causa dei bilanci aziendali. in pratica l’orario è ora compreso tra le 15 e18 ore settimanali e le ore mancanti vengono scaricate dai permessi; l’orario è organizzato con entrate ritardate (entrata alle 10 anziché alle 8.30) e mattine e pomeriggi a rotazione : per due settimane consecutive si lavora il pomeriggio( 16-19,30 o 16.30-20) e la settimana successiva si lavora di mattina (10-13). Ciò non permette di completare in nessun modo l’orario con altri impieghi e siamo sempre costretti in caso si impegni a cambi turno, non avendo ore di permesso a disposizione.

    Ferie

    dal 2013 la farmacia non pratica più la chiusura estiva. Due settimane di ferie vengono decise dal titolare, senza possibilità di concordarle e normalmente vengono imposte tra gennaio e febbraio con meno di una settimana di preavviso. Le restanti settimane vengono usufruite d’estate nel periodo luglio- agosto accordandoci tra colleghi ma il titolare decide per primo in quale periodo assentarsi. Nei periodi di ferie siamo costretti a coprire i turni dei colleghi in ferie con ulteriore stravolgimento degli orari. La situazione è disperata

  • Disperata says:

    Diciamo che la situazione è un po’ confusa. Siamo passati da 38 ore a 40, con la stessa paga. Una settimana di ferie all’anno in meno, niente più permessi retribuiti, niente più permessi per visita medica. Orario flessibile in base ai flussi, comunicato al giovedì per la settimana successiva. Lavoriamo 6 giorni su 7. Aperture selvagge e straordinarie, tanto non c’è differenza tra un festivo e un infrasettimanale. Il contratto applicato è in parte quello di Federfarma, non essendo il gruppo firmatario. Lo stipendio è da miseria. Non puoi organizzarti un fine settimana perché dobbiamo essere sempre aperti e hai voglia a coprire tutte quelle ore. Sempre in emergenza perché il personale è scarso. Costretti a rimanere soli con evidenti ripercussioni sulla sicurezza, ma tanto non ci sono i nostri capi dietro al banco nelle giornate buie e solitarie. Apriamo alle 8 chiudiamo alle 20, ma sempre con il sorriso. Peggio di così…
    Da precisare che nel momento di maggiore necessità siamo stati abbandonati da tutti, infatti avete perso quasi tutti gli iscritti, che già erano pochini.

    • redazioneblog says:

      Da quello che ci racconti ci pare di riconoscere le prassi e il clima delle aziende gestite da una certa multinazionale, che ha cambiato applicazione contrattuale qualche anno fa. Non ci dici in quale azienda del gruppo lavori tu, ma dove i lavoratori fanno sindacalmente resistenza collettiva invece che adeguarsi subendo, si insiste ancora a provarci a rivendicare contrattazione dell’organizzazione del lavoro con la RSU, e tutela della sicurezza degli operatori tramite il RLS, con l’impegno delle strutture sindacali territoriali a fianco dei delegati. Ci vogliono i delegati che siano disposti a farlo, anche, mica solo la struttura sindacale esterna. Nessuno conosce meglio di noi che lo viviamo quanto sia problematico in certi momenti e in certi contesti fare il delegato e prendere la parola a nome di tutti o di tanti per esprimere bisogni che l’azienda non vede. Ci sono aziende gestite anche da loro in cui questo ancora succede, ci si prova e si insiste, anche se l’atteggiamento aziendale è lo stesso, con una marcata volontà di spostare risorse economiche dalla retribuzione tabellare a quella di produttività (invece che applicare Assofarm come le altre partecipate, applicano il tabellare Federfarma e in più erogano un premio di produttività non contrattato ma unilaterale ). Ci pare che lo facciano per costringere i farmacisti che lavorano per loro ad aderire al modello “prodotto della settimana in promozione” . Ci dispiace che da voi abbiate sorriso e continuiate ad adeguarvi sorridendo a orari e modelli che vivete con disagio (o con la disperazione che traspare dal nickname che hai scelto ). Fortunatamente altrove c’è chi invece ancora non si rassegna e insiste. Siamo con loro. Insistiamo. Il capitale è già qui da anni a gestire le farmacie, e l’unica forma di tutela possibile della professionalità e delle nostre condizioni di lavoro ci sembra rimanga la via della contrattazione collettiva. Alcuni tavoli sono più difficili di altri, e alcune aziende più abili a fare pressione sui lavoratori o convincendoli della bontà del loro modello estremo o comunque dell’inutilità dell’organizzarsi per contrattarne quanto si riesce. Ma se si rinuncia a farlo, le nostre condizioni non miglioreranno mai spontaneamente. Anzi.

  • Marcello says:

    Il problema principale è che siamo sottopagati!!!! Solo questo.

  • Paolo says:

    Salve, personalmente vorrei far presente la mia situazione in merito alla reperibilità notturna. Il ccnl delle farmacie private prevede un 10% di extra in rapporto allo stipendio di fatto che il farmacista percepisce. Mi ritrovo a fare 8 notti al mese percependo un incremento di soli 120 euro netti. Il servizio che presto richiede non solo un dispendio in termini di tempo ma anche un ingente impegno psicologico che non permette un completo recupero di energie dopo una giornata di lavoro. Non sarebbe possibile migliorare questo aspetto anche in relazione ai colleghi farmacisti che prestano servizio all’interno della farmacia e che vedono riconosciuto il loro impegno con un compenso economico cospicuo? Se cio non fosse possibile perche la reperibilità non può essere considerata lavoro ( anche se recentemente una sentenza della corte europea sembrerebbe confermare la versione opposta) non si potrebbe prevedere un giorno di riposo ulteriore per garantire al dipendente che fa le notti di recuperare in modo ottimale? Grazie

    • Frustrazione says:

      7 notti per meno di 100 euro in busta. Nessun diritto di chiamata riconosciuto per cui che chiamino 0 volte o chiamino 20 in una settimana, sempre uguale è. Di giorno regolarmente al lavoro le tue 8 ore, con buona pace se ti sei svegliato alle 4 del mattino, e fra l’andare e tornare in farmacia e spesso il nervosismo per qualche contrattempo non hai più ripreso sonno… Preferirei dormire in farmacia e starmene a casa durante il giorno, ma chi ci sta poi al banco? La reperibilità dovrebbe quanto meno triplicare per esser considerata dignitosa e per poterla prestare con ben altro spirito. Non si tiene conto ai limiti che impone alla tua vita, il non potersi muovere, di fatto un lavoro 24/24 con l’ansia che il telefono prenda sempre campo e squilli, e mai per cose davvero urgenti. Il diritto di chiamata per tali casi (il 99%) dovrebbe essere adeguato a quello di un professionista e riconosciuto a chi effettua il servizio come da contratto, e non alla farmacia. Capisco si tratti di un servizio in perdita nelle piccole realtà, ma che l’onere venga scaricato sui propri dipendenti proprio no. Piuttosto si ridefinisca il servizio, come in altri Paesi europei vengano dotate le guardie mediche dei farmaci basilari ed essenziali, per tutto il resto si può attendere tranquillamente il giorno dopo, se no SI PAGA.

  • Gennaro says:

    Lavoro in un comune di oltre 6000 abitanti e visto che il titolare non c’è mai praticamente mi ritrovo a fare il lavoro per due persone. Nel mese estivo si aggiungono anche gli abitanti di un paese vicino per cui il lavoro diventa impossibile da sostenere considerando che di sfiorano i 13000 abitanti e io sono sempre il solo farmacista al banco. La sera si arriva esausti, svuotati mentalmente, in più lo stipendio è a dir poco una miseria. Nessuna tutela e nessuna gratificazione per noi collaboratori che in sostanza mandiamo avanti il tutto. Il burnout è il minimo in una simile situazione.

  • bologna says:

    Sono circa 12 anni che lavoro in questa farmacia,,, le mie lamentele cadono nel vuoto, ogni tanto si litiga ma poi me le faccio passare. sono unico dipendente il titolare non c’è quasi mai, non pensiate che sia una piccola farmacia si trova in una zona turistica e qualche mese all’ anno stacco alle 23, nonostante tutto lui e’ una brava persona se non fosse per le ferie….. noi facciamo il lavoro piu bello del mondo ….anche se non siamo tutelati in niente…, stipendio basso ferie non pervenute, ecco a proposito quando mi va bene faccio 7-8 giorni di ferie all’ anno diciamo che mi sono a malincuore abituato , buona serata a tutti

    • redazioneblog says:

      Facciamo il lavoro più bello del mondo, ma come lo fai tu è logorante davvero. Le ferie , c’è scritto nella legge, servono al recupero psicofisico del lavoratore, sono un diritto a tutela della tua salute. Se d’estate la vostra è zona turistica , potete concordare che fai un viaggetto a febbraio! Se fai uno stacco adeguato, tornerai più carico e farai meglio il tuo lavoro, di cui già mi pare che il titolare da quel che racconti sia soddisfatto, sennò non ti lascerebbe così tanto tempo da solo. Non siamo tutelati? Non c’è tutela che tenga, quando non ci vogliamo tutelare: ti danno diritto a fruire delle tue ferie la legge europea, quella nazionale e il contratto di lavoro. I diritti non sono pretese o capricci. Ma a non esercitarli si indeboliscono. Hai abituato tu il tuo titolare a pensare che ti può dare solo una settimana di ferie l’anno e sistemare in qualche modo col commercialista la tua busta paga, mettendoci un po’ di soldi. Credi davvero che se tu avessi chiesto una settimana l’ anno di ferie in più (o se una volta tu avessi preso la varicella e mandato due settimane di certificato di malattia) il tuo titolare avrebbe potuto mandare via facilmente un collaboratore così bravo e fidato (tanto che lui possa permettersi da 12 anni di non esserci quasi mai) e ti avrebbe sostituito solo per questo con qualcun altro?

  • bologna says:

    Ancora piu flessibilita’….io lavoro 40 ore a settimana piu straordinari sabato o domenica,non programmati,cioe la sera prima…..ferie quasi non pervenute ho un arretrato ferie di circa 80 giorni.E ogni tanto quando il commercialista sgrida il mio titolare me li paga……

    • redazioneblog says:

      Quello che racconti è proprio quello che si dovrebbe evitare regolamentando meglio la flessibilità nel contratto. Ma se il tuo titolare non rispetta né leggi nazionali né leggi europee sulla sicurezza sul lavoro e tu glielo lasci fare, servirà a poco per cambiare le tue condizioni di lavoro regolamentare qualcosa nel contratto nazionale. Le ferie vanno godute per legge almeno per due settimane l’anno (e anche consecutive se il lavoratore lo chiede, pur non potendo decidere unilateralmente quali) dei 26 giorni a cui hai diritto da contratto, e già adesso per legge le ferie non si possono pagare in corso di rapporto di lavoro. Il commercialista forse non lo sgrida abbastanza o non gli ha spiegato bene che rischia sanzioni dall’Ispettorato del Lavoro. Ottanta giorni sono tre anni interi di ferie arretrate. Per quanto credi di poter andare avanti così?

  • Beppe says:

    Ciao a tutti. Sono un dipendente a tempo pieno di 37.5 ore a settimana, tranne quando abbiamo il turno che arrivo a 52.5 ore e questo avviene ogni 3 settimane, cioè 2 sabati e domenica liberi e poi il turno, non ho possibilità di essere sostituito la domenica e devo anche farmi tutti i rossi che entrano nella settimana di turno. Molti anni fa la farmacia chiudeva per ferie 4 settimane poi un disastro, non si chiude più, mi permettono di prendere 2 settimane e poi per ogni giorno che chiedo una tragedia. I ROL MAI DATI E PAGATI. Devo parlare con qualcuno se potrei ottenerli a fine rapporto o fare qualcos’altro.. Comunque è diventato veramente pesante.. Non saprei una soluzione giusta per risolvere i nostri problemi ma se riusciamo ad alzare le retribuzioni, alzare la percentuale dello straordinario, tipo: oltre le 40 ore settimanali dal 20 per cento al 30 e quello festivo dal 30 percento al cinquanta, i titolari ci penseranno due volte a farci lavorare cosi tanto.. Poi un’alta protebbe essere l’obbligo di prendere tutte le ferie senza piu potercele pagare..Con la flessibilità penso che bisogna avere forza lavoro se no sarà un’altra piaga di sfruttamento per chi è quasi solo.. E poi forza e coraggio.. bisogna lottare.. ciao a tutti.

    • redazioneblog says:

      Ciao Beppe, pare che la tua flessibilità sia programmata (anche se un po’ più flessibile delle regole vigenti), e immaginiamo che se ti lavori tutti i festivi rossi quando siete di turno, quelli ti vengano pagati a straordinario comunque. Invece ci incuriosisce quello che dici di ROL e ferie, perché sembra a parti invertite:
      i ROL se non te li danno e non te li pagano che fine fanno? Che totali residui degli anni precedenti riporta la tua busta paga? Non ci sono altri destini possibili per i ROL oltre che fruizione o il pagamento dei residui non goduti l’anno dopo la maturazione, non te li possono mica azzerare e basta;
      per ciò che riguarda le ferie invece il discorso è un po’ diverso, quelle non godute non sono monetizzabili se non alla fine del rapporto di lavoro, cioè già ora le dovresti prendere tutte, anche se non obbligatoriamente entro l’anno di maturazione (entro 24 mesi però sì!).
      Sì, ne dovresti parlare con qualcuno… noi per esempio ci hai incuriositi tantissimo su come compaiano nelle tue buste paga queste prassi particolari che emergono dal tuo racconto, quando vuoi parliamone 😉

      • Beppe says:

        Grazie per il chiarimento e la disponibilità 👍
        Visto le molte lamentele sul rispetto del contratto da parte dei titolari, commercialisti, ecc(tutto evidente nelle buste paga).. Sarebbe bene farglielo ricordare anche da parte del loro sindacato con qualche bella circolare.. ✌👋

        • redazioneblog says:

          Via via noi facciamo notare e correggere errori nelle buste paga di quelli che ci danno il mandato a farlo (il mandato non è un commento on line senza documentazione, è un atto formale). Quando le buste le fa l’associazione provinciale dei titolari per tutti, qualche volta dalla segnalazione su pochi casi individuali si capisce che bisogna discutere di un errore metodologico che applicano su tutti, e si può anche risolvere per tutti. Quando le fa il commercialista, di solito le fa per una sola farmacia e allora non si può che risolvere un problema individuale o di poche persone. Il loro sindacato (Federfarma) rappresenta loro, secondo te dovrebbe richiamarli a essere più precisi con una circolare? E che interesse ne avrebbe?

          • Beppe says:

            Non parlo di associazioni provinciali titolari..comunque visto che è un blog di discussione dei problemi che abbiamo noi dipendenti e voi vi sedete pure con federfarma nel tavolo delle trattative.. Si potrebbero spendere anche due parole sul rispetto del contratto..sopratutto sulle FERIE

          • redazioneblog says:

            Scusa se abbiamo capito male Beppe, ma se dici il “loro sindacato”, si intende Federfarma.
            La Filcams non si siede “con” Federfarma al tavolo delle trattative,
            ma si siede con la Fisascat e la Uiltucs “davanti a” Federfarma, siamo controparti .
            Per quello è stato messo online il sondaggio, per avere un dato statistico su come viene applicata la flessibilità e poterne parlare più approfonditamente riguardo a come funziona con i meccanismi attuali . Ma tanti dei colleghi che si lamentano nei gruppi Fb, mica poi vengono qui a compilarlo, il sondaggio…. e poi si lamentano di essere poco rappresentati. Riguardo alle ferie, il diritto a fruirle è già tutelato da tutte le leggi.

  • Claudio says:

    Ciao a tutti. Sono claudio dipendente farmacia privata di cernusco sul naviglio. Mediamente lavoro una settimana a 36 ore e quella successiva a 44 ore perche’ lavoro a tempo pieno a sabati alterni. Ogni settimana 4 ore consecutive di recupero.In ogni caso e’ tutto programmato. Qualora avessi bisogno mi posso assentare. Posso programmare le ferie in anticipo. Non piu’ di 2 settimane per volta.Posso programmare i Rol. La condizione e’ che mi alterni con una collega per garantire la copertura.

  • Elisabetta says:

    44 ore settimanali e basta

  • Daccia says:

    La mia situazione, anzi con un po’ di presunzione penso di parlare anche a nome dei miei colleghi, è alquanto ridicola: lavoriamo 6 giorni su 7 (solo perché la domenica siamo chiusi), orario spezzato che varia tipo 8:30 10:30 14/20 e che cambia in base agli umori dei titolari e non alle esigenze della farmacia, comunicato anche la sera precedente; non avendo neanche mezza giornata di riposo. Per non parlare di ferie o eventuali permessi che (se) accolti solo dopo urla e vari ripensamenti vengono confermati la sera precedente del giorno in questione. Insomma una serie di decisioni tutte contro qualsiasi diritto di ogni lavoratore, figurarsi per noi che, solo a parole, siamo considerati dei professionisti.
    Tralasciando logicamente la questione dello stipendio non perché meno importante ma perché talmente imbarazzante da non lasciare spazio a nessuna parola.
    Spero che chi ci dovrebbe rappresentare si batta per noi nelle sedi più opportune.
    Chiediamo solo alle istituzioni competenti di adeguarci agli standard europei.

    • redazioneblog says:

      Il quadro di come funziona l’organizzazione del lavoro nella farmacia in cui stai ce l’ hai fatto molto chiaro.
      Ci chiediamo solo quali siano le istituzioni competenti a cui ti appelli perché ci adeguino agli standard europei.

      • luca says:

        Ci rendiamo conto che tutti i farmacisti dipendenti sono scontenti?non ce ne è uno felice!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! che schifo. Daccia io sono nella tua stessa identica situazione.

        • redazioneblog says:

          Luca da ora in poi te lo chiederemo ogni volta che farai commenti di questa profondità argomentativa, visto che ne fai con una certa frequenza sotto tutti gli articoli: preso atto tutti del fatto che molti collaboratori di farmacia privata raccontano di vivere una situazione lavorativa particolarmente frustrante per motivazioni che vanno ampiamente oltre la retribuzione (e il sondaggio sulla flessibilità l’abbiamo proposto per far emergere questi aspetti, proprio perché ce ne rendiamo conto, e ce ne rendiamo conto perché in farmacia ci stiamo), quindi che vogliamo fare? (Il noi in questo caso comprende tutti gli scontenti della situazione attuale) Aspettiamo che ci salvino i supereroi? O le misteriose istituzioni competenti a cui si appella Daccia? Non ci sono istituzioni competenti a cui appellarsi perché intervengano da fuori. E’ la nostra partita. Il sindacato non è parte terza tra aziende e lavoratori, non è un’istituzione esterna, non è un tutor. E’ una associazione libera e partecipativa di lavoratori che si organizzano per contrattare condizioni collettive di lavoro migliori. Vista la convinzione con cui esprimi il malcontento, se ti vuoi impegnare in qualche modo per provare a cambiare la situazione insieme a noi, ti aspettiamo

          • Daccia says:

            Come possiamo partecipare?

          • redazioneblog says:

            In questo momento per esempio rispondendo al sondaggio, diffondendolo a catena nei gruppi di colleghi , facendo rispondere gli altri, facendo in modo che sia più rappresentativo possibile. Andando avanti, stay tuned. Via via che la trattativa si evolve (e in relazione a come si evolverà), ci saranno altre iniziative di coinvolgimento e probabilmente la FilcamsCGIL organizzerà anche occasioni di discussione. Nel frattempo quando volete o quando ne avrete bisogno, secondo noi l’iscrizione alla CGIL è sempre una buona idea per farle rappresentare meglio i propri bisogni individuali e collettivi, ma sappiamo che per chi non si è mai avvicinato al sindacato spesso quella di iscriversi è una decisione che matura nella partecipazione. Cominciare con un livello di partecipazione minima come rispondere a un sondaggio anonimo (ma se qualcuno volesse provare a giocarci sappiate che è fatto per bene, da ogni IP registra una sola risposta… siamo persone serie) è una via praticabile per qualunque collega.

  • diego says:

    disoccupato

  • farmacistainsoddisfatto says:

    Il mio è un contratto full time, ma sono ben lontano dalle 40 ore settimanali. Considerando le mezz’ore in più che faccio (mattina e sera) credo di lavorare almeno un’ora in più al giorno e quindi 6-7 ore in più alla settimana. Ovviamente non percependo alcuno straordinario.

  • Roberto says:

    Cosa dire siamo alle solite pagliacciate di federfarma che chiede ancora di più flessibilità a 360 gradi(mi riferisco alla stragrande mole di lavoro che continuiamo a fare… magazzino(resi, carico ordini diretti, carico giornalieri ecc) Cup ECG Holter autoanalisi ecc… flessibilità in entrata ed uscita ecc… In più cari colleghi ho lavorato per circa due anni e mezzo in una farmacia ( dove appena approvata le legge monti sulle liberalizzazione degli orari) mi chiesero ulteriore flessibilità arrivando a lavorare sabato domenica mattina e lunedì avendo come giorni di recupero liberi martedì e mercoledì… I miei rapporti interpersonali si erano azzerati completamente finché non ho detto basta… Un ulteriore mortificazione a fine
    mese con l arrivo della busta paga…. La domenica voleva 12.5.euro in più in busta… meno di un caffè al giorno…mi fermo qui.. ci sarebbe da parlare anche dei permessi che sulla carta deve essere il lavoratore a scegliere ma nei fatti è sempre il titolare a scegliere come e quando prenderli…

  • Maurizio says:

    Io faccio una media di 48 ore settimanali. Nella mia storia lavorativa ho sempre finito in anticipo (tra agosto e settembre) il monte ore annuo (250) di straordinario. Nel mese di agosto, causa carenza personale in ferie, sono arrivato a fare in una settimana 72,5 ore. Di quanta altra flessibilità hanno bisogno i titolari? Perchè non si parla del vero nodo della questione? E’ chiaro che con una retribuzione oraria netta di circa €8,50 conviene spremere il personale fino a farlo scoppiare. Mia madre è insegnante e percepisce €21,00 nette l’ora. Lavora 18 ore settimanali e se aggiungiamo scrutini, colloqui, ecc… potrà arrivare mediamente a 22-23 ore settimanali? Porta a casa uno stipendio simile al mio lavorando esattamente meno della metà. Io non dico di retribuire un farmacista con €21,00 nette l’ora, ma almeno con €15,00 come si addice a un professionista. Mia moglie mi chiede un aiuto in casa con una donna delle pulizie. La meno esosa che ho trovato mi chiede €9 l’ora. Io mi vergogno di prendere meno della mia donna delle pulizie. Facciamo da contratto 173 ore settimanali. Moltiplicate 8,50 fanno €1470,00 al mese. Tutto questo con 10 anni di anzianità. Se parliamo di un farmacista alle prime armi lo stipendio scende a €1200,00 circa. Immaginiamo di pagare 173 ore a €15 nette viene fuori circa €2600,00 che dopo dieci anni di lavoro mi sembra un compenso equo per un professionista che studia un percorso di studi duro e faticoso. Parliamo poi della retribuzione dello straordinario maggiorato solo di un 20%. E’ chiaro che in queste condizioni conviene far fare straordinario a bomba al personale. I metalmeccanici percepiscono per un ora di straordinario il 50% in più e sono operai (con tutto il rispetto che si possa dare a questa categoria), non hanno studiato, non hanno investito tempo e denaro per la loro formazione. Chiamiamo le cose col loro vero nome cari titolari. Non chiamateci colleghi (soprattutto alle porte delle elezioni collegiali durante le quali esce fuori tutto ciò che di più viscido e disgustoso un titolare possa essere), siamo schiavi o meglio capre da mungitura.

    • redazioneblog says:

      Gli operai metalmeccanici magari non hanno studiato, Maurizio, ma hanno capito molto tempo fa che per migliorare le loro condizioni alla catena di montaggio e le paghe orarie l’unico modo era chiederlo tutti insieme (investendoci anche quel po’ di denaro della tessera sindacale), e se il padrone non ascoltava uscire tutti insieme dalla fabbrica, perché il lavoro ha una dignità e di quella dignità il rispetto si pretende, anche mettendosi in gioco. Probabilmente studiare nella stessa facoltà e essere iscritti allo stesso Ordine dei titolari ostacola in noi farmacisti la comprensione di questi concetti base su come si fa a ottenere un diritto (e questo sentirsi un po’ uguali, colleghi, quando poi ogni giorno ci dimostra diversi incrementa pure la frustrazione). Il riconoscimento professionale e la conciliazione lavoro/vita sono i temi che poni e ne condividiamo l’urgenza. Come potremmo fare secondo te a ottenere di più nella trattativa coi titolari? Quale strumento di pressione potrebbero usare, a tappeto, i collaboratori? Parliamo anche di questo, che è il vero nodo della questione, che poi determina anche le tabelle retributive e quindi le paghe orarie che conosciamo tutti (comunque dai 9 euro l’ora alla colf solo perché la paghi a nero, Maurizio, perchè nel suo contratto nazionale la paga oraria sarebbe 5,70 lordi più 1,03 euro di contributi , la tua retribuzione oraria lorda invece è un po’ più di 12 euro 😉 ).

    • Valentina says:

      Ho un contratto di 20 ore settimanali 9/13 , circa una volta a settimana lavoro anche nel pomeriggio, due settimane di ferie in estate e per il resto dell’ anno guai a chiederle visto che lavoro part-time pur non essendo stata una mia scelta . Quando prendo una mattinata di permesso mi viene chiesto di recuperare il pomeriggio e ho accumulato tantissimi giorni di ferie e permessi mai pagati. Adesso il mio titolare sta vendendo la farmacia e mi vedo spuntare un neolaureato assunto a tempo pieno..non so che destino mi aspetta..

  • Coccinella says:

    Faccio sempre 41,5 ore settimanali distribuite su 6 giorni, 7,30h con orario spezzato da lunedì a venerdi e il sabato 4h, ovviamente le ore oltre le 40 sono pagate straordinarie.
    Purtroppo però niente flessibilità, se ho bisogno di qualcosa devo usare ferie e permessi!

  • Andrea Passaretta says:

    La flessibilità e disponibilità in un posto di lavoro come la farmacia privata è gioco forza …il problema è l’abuso …ma quando si affronterà il problema vero? Il nostro stipendio da colf! !!

  • Claudia chimisso says:

    La flessibilità oraria per noi delle farmacie comunali è una componente fissa.Devo dire che soprattutto ultimamente, nel tentativo di razionalizzare al meglio i nostri turni straordinari, in azienda si stanno incontrando notevoli difficoltà di interpretazione ed applicazione del contratto…sarebbe auspicabile che al prossimo rinnovo, oltre a mirare ad un necessario adeguamento retributivo, si punti anche ad una semplificazione dell’argomento flessibilità oraria e turni straordinari

    • redazioneblog says:

      Claudia ma le comunali per cui lavori applicano il contratto Assofarm come di norma ? La flessibilità dell’orario è scritta in modo diverso nei due contratti nazionali delle farmacie. Il sondaggio di questa settimana è fatto per capire come viene applicata la flessibilità dell’orario nelle farmacie Federfarma, perché al momento è un tema di quella trattativa nazionale di rinnovo in atto. Comunque nel CCNL Assofarm sull’orario si può anche fare contrattazione aziendale, potreste provare a chiarirlo in un accordo di secondo livello .

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