Circa 500 farmacisti online in assemblea chiedono l’intervento dei Ministeri competenti
Non ci siamo tirati indietro in questi mesi di emergenza pandemica e siamo tutt’ora in prima linea per offrire un presidio sanitario operativo e supportare i cittadini e la sanità territoriale. Il mondo delle farmacie è sempre stato, e lo è ancor di più ora, un punto di riferimento importante per la nostra società, ma le condizioni di lavoro degli addetti del settore sono difficili: dai problemi legati alla sicurezza sul lavoro nelle farmacie allo scarso riconoscimento professionale, dal mancato rinnovo del contratto nazionale al conseguente adeguamento salariale che non si vede da troppo tempo.
Proprio per questo nella serata del 19 novembre si sono confrontati circa 500 farmacisti della Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, tutti online in un’unica assemblea nazionale, per condividere le difficoltà del momento ma, soprattutto, definire le azioni necessarie per contestare il mancato rinnovo dei contratti di settore delle farmacie private e speciali – Assofarm e Federfarma – fermi ormai da diversi anni.
Federfarma, controparte datoriale il cui contratto nazionale è scaduto da quasi otto anni, sta rallentando la trattativa facendo nuove proposte inaccettabili che non tutelano adeguatamente l’occupazione e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori: da una flessibilità oraria esagerata (da 30 a 50 ore per un orario medio di 40) all’abbattimento delle maggiorazioni per il lavoro straordinario, dall’inizio del lavoro notturno con maggiorazione alle 23, fino alla proposta di condizionare l’aumento salariale al riassorbimento dei permessi individuali.
Non è possibile continuare la discussione in questi termini, è profondamente irrispettoso del lavoro che svolgiamo ogni giorno, ed è il momento di farsi sentire forte.
Per questo i farmacisti in assemblea considerano fondamentale il coinvolgimento dei Ministeri del Lavoro e soprattutto della Salute (con cui le farmacie sono convenzionate), di fronte allo stallo contrattuale in atto.
Nelle prossime ore, come condiviso all’ assemblea, verrà inviata loro dalle Organizzazioni Sindacali una lettera unitaria che descrive la situazione della trattativa, per chiedere un incontro al Ministero (un po’ come è stato fatto per il contratto dei rider al Ministero del Lavoro, e per il rinnovo della Sanità Privata al Ministero della Salute), questo è il primo passo di una serie di iniziative cadenzate nel tempo per riavviare un confronto serio che possa portare a un rinnovo dignitoso. Le iniziative potranno comprendere anche forme visibili di protesta dei collaboratori al banco (spilletta? fascia?), per comunicare ai titolari e ai cittadini che in questa situazione contrattuale noi continuiamo a garantire il servizio ma a condizioni veramente avvilenti, e ancora di più Federfarma vorrebbe svilirle, e a queste condizioni non ci vogliamo stare.
Vi terremo informati dal blog dell’invio delle lettere ai Ministeri, e delle eventuali iniziative unitarie a sostegno a cui potrete partecipare.
Per chi se la fosse persa, qui il link all’assemblea, ancora disponibile su Youtube sul canale della Filcams CGIL
5 commenti
Io ho visto l’assemblea ma non in diretta, ero di turno di notte in farmacia quella sera.
I commenti di cui parlate non si vedono più. Comunque volevo dire che io non lavoro per un titolare farmacista ma per la multinazionale grande che è in italia da anni e gestisce da quasi padrona tante farmacie che erano dei comuni. I miei padroni già ora vorrebbero farci stare sempre aperti AIUTO!!! se Federfarma chiede quella flessibilità è impazzita! Le farmacie più piccole ancora meno di ora reggerebbero la concorrenza. E io intanto non vivrei più con gli orari. Già ora riescono a non pagarci straordinari quasi mai, si guadagna veramente poco. Invece ci pagano volentieri premi se vendiamo quello che vogliono loro, ma so che questo lo fanno anche alcuni titolari.
Vedo che ora altre multinazionali e catene stanno comprando una farmacia dopo l’altra. Che brutto mondo!!
Inutile prendersela coi sindacati, anche lì da noi fanno quello che possono. Ma siamo dipendenti dei poteri forti, non è facile per nessuno contrattare con loro
Io come tutti vado un po’ in giro per i gruppi di discussione dei farmacisti attivissimi nei social per tenermi informata di quello che si dice nel mondo delle farmacie. Ci lavoro da vent’anni.
Ho partecipato in diretta all’assemblea online di CGIL CISL e UIL una settimana fa, guardavo la chat e mi chiedevo cosa pensino di fare quei giovani colleghi che non capivano dov’erano. Mi hanno lasciata davvero perplessa.
Non gli interessava ascoltare i rappresentanti che vanno a trattare per noi con Federfarma, alcuni nella chat facevano solo polemica contro i nostri sindacati e invitavano a condividere invece con loro soluzioni surreali e rappresentanze inesistenti.
Poi di quest’assemblea alcuni di loro sono andati a scrivere e dire altrove cose diffamatorie nei gruppi di discussione tipo farmacisticolleghiconfrontiamoci, dopo che non hanno capito nulla di quello che avete detto. Vi vorrei girare i commenti!
Non ho capito se la loro è ingenuità o malafede, non li conosco abbastanza. Mi sembra di capire che questo giochino che fanno giova solo a qualche acerbo narcisismo personale e più che altro ai titolari, a Federfarma. Quindi ci danneggia tutti. Poveri noi! La nostra situazione contrattuale è grave! Non abbastanza per prenderla sul serio tutti , considerare i rapporti di forza, e stare tutti uniti e provare per una volta a ribaltarli un po’?
Non lo capisco questo fermento di autoconvocati che c’è nel mondo contemporaneo. Sarò io che sono troppo vecchia. Mi sembra davvero che ci danneggi tutti.
La guardavamo anche noi la chat durante l’assemblea,
alcuni di noi sono dentro i gruppi FB di farmacisti, abbiamo visto tutto quello che hai visto tu, ci è arrivato anche da altri lo sconcerto che esprimi, Marta.
Ma è il bello del mondo contemporaneo, i social sono uno spazio libero, bisogna farci l’abitudine, trovi pubblicato di tutto, a qualunque livello, anche nei gruppi più seri.
Quanto a efficacia delle iniziative e credibilità delle persone, il tempo è galantuomo
La confusione conviene a Federfarma sempre.
Come se non bastasse il gap di potere tra farmacisti titolari e collaboratori.
Insieme noi si fa l’università, poi i destini si dividono tra chi ha la farmacia di papà e mamma e chi no.
Siamo tutti insieme anche dentro L’Ordine, ma i titolari riempiono i Consigli e i collaboratori non sanno nemmeno quando ci sono le elezioni e non vanno quasi mai a votare.
In farmacia privata tanti colleghi lavorano ogni giorno ingoiando frustrazioni e dando disponibilità non obbligatorie, sotto varie forme di ricatto.
Dopo aver fatto anni di buon viso a cattivo gioco ogni giorno col titolare, qualcuno fonda un gruppo per risolvere tutto con la fantasia.
Secondo me ogni volta che nasce un gruppo nuovo di farmacisti collaboratori che si lamentano del contratto e degli stipendi MA dando la colpa del non rinnovo e delle tristi condizioni di lavoro ai sindacati nostri invece che ai titolari che non ci vogliono mettere un euro, i titolari brindano ridendo.
Poveri noi davvero, fino a quando tanti colleghi continuano a non capire questo!
Bisogna che voi rappresentanti della CGIL facciate più spesso le assemblee online, per spiegare bene tutte le cose anche a quelli che non ne sanno niente (che sono sempre la maggior parte dei colleghi)
Faderfarma divide et impera. Ora sono di moda le associazioni miste dipendenti/titolari o quelle di collaboratori che chiedono il rinnovo dallo stato per non disturbare i titolari. Cose da pazzi! Fate più informazione. Guadagnamo uno stipendio indecente perché i titolari non ci vogliono pagare di più.