Licenziata la delegata sindacale a Pharma Novara!
Oggi la notizia è di quelle che si danno con dispiacere, e un bel po’ di rabbia: a Pharma Novara, l’azienda che gestisce le farmacie ex comunali di Novara, la settimana scorsa – ma la notizia è di ieri – è stata licenziata in tronco la delegata sindacale della Filcams CGIL, per aver rifiutato una disponibilità a fare straordinario domenicale nella farmacia aperta 24h (che non è neanche quella in cui lei lavora di norma, e che non era di turno di guardia farmaceutica nella domenica contestata) .
La struttura sindacale territoriale ha emesso ieri un comunicato stampa in cui contestando le motivazioni del licenziamento del 6 febbraio connette idealmente il caso della delegata delle farmacie licenziata ad un altro caso di pressione disciplinare forte da parte aziendale su una delegata sindacale di Novara, a Valmarket/ Carrefour, finito recentemente sui giornali locali.
Da quando è stata indebolita la tutela reale sui licenziamenti senza giusta causa dal Ministro Fornero nel 2012 e poi definitivamente dal Ministro Poletti nel 2015, anche per chi ha tutte le tutele previgenti la situazione è un po’ cambiata, quantomeno a livello di clima. Non tira una bella aria intorno al lavoro, quando le aziende si sentono legittimate a provare a licenziare un delegato sindacale per agire sul clima interno e per scoraggiare la rivendicazione di diritti .
Molte farmacie ormai fanno orari di apertura sempre più estesi, domeniche di aperture commerciali in aggiunta ai turni di guardia farmaceutica, vorrebbero studiare orari di lavoro solo in linea con il numero di scontrini per fascia oraria ignorando che gli orari di lavoro sono la prima condizione materiale sensibile , incidono tanto sulle vite delle persone, specialmente in un settore ad altissima percentuale di occupazione femminile come le farmacie.
Sul lavoro domenicale dopo il 2012 l’equilibrio organizzativo è ancora faticoso da trovare, qualunque sia il contratto nazionale applicato, ed è fonte di tensione tra i lavoratori, tra lavoratori e aziende, e anche tra i delegati dei lavoratori e le aziende, come dimostra questo pessimo segnale .
Nel contratto nazionale Assofarm è prevista la rotazione dei turni domenicali su tutto il personale in forza e la contrattazione aziendale della loro distribuzione , ma anche nelle aziende come PharmaNovara ormai privatizzate e che applicano il contratto nazionale Federfarma si tenta di raggiungere, anche con un consenso faticoso, accordi sindacali aziendali inclusivi che non facciano gravare tutte le aperture sulle stesse persone, e consentano una programmazione adeguata dei turni migliorando la conciliazione vita/ lavoro pur garantendo la copertura del servizio. Quando arriveranno le grandi catene di farmacie , non ci sarà altra strada che la contrattazione interna organizzata per non ritrovarsi a lavorare in condizioni peggiori di quelle che abbiamo conosciuto finora, e con rapporti interni più padronali che con un singolo titolare . Il caso di Tiziana dimostra che c’è bisogno di non abbassare la guardia mai.
Quando gli accordi ci sono, vanno rispettati. E anche i delegati sindacali quando ci sono vanno rispettati!
La Filcams CGIL sta facendo tutti i passi necessari di tutela individuale e di pressione collettiva per far ritirare dall’azienda il licenziamento di Tiziana o perché sia un giudice a valutare la legittimità di questa azione .
La massima solidarietà intanto (e un abbraccio) a Tiziana dai delegati della redazione di farmacie.blog, e dai tanti altri che ci hanno contattati per sapere cosa è successo a PharmaNovara dopo che abbiamo pubblicato ieri la notizia sulla pagina Fb.
Tag: delegata, licenziamento, Pharmanovara
8 commenti
Secondo me sono atti di forza che provano a mettere in campo i nuovi imprenditori del futuro!!!
Spero che si vada per vie legali e gli si faccia pagare con gli interessi tale abuso anche per rimarcare che il costo del tempo delle persone che lavorano non ha valore!
Che quel licenziamento sia un tentato atto di forza non sembrano esserci molti dubbi, considerato il fatto contestato, come, e anche a chi.
Se l’azienda non lo ritira, chiaramente verrà impugnato in Tribunale, dove confidiamo che un giudice riconosca la manifesta insussistenza disciplinare del fatto . Secondo l’art. 18 post Fornero, significherebbe reintegra nel posto di lavoro e risarcimento dovuto.
Ho letto diversi articoli riguardo questa faccenda…è assurdo che non ci si possa più organizzare il tempo libero perché un mattina il tuo capo si potrebbe svegliare e decidere che tu devi andare a lavorare pena il licenziamento.
Si lavora per vivere e non il contrario…
La domenica va preservata nel suo valore.
La farmacia è un servizio pubblico essenziale, se la farmacia, quella domenica, non è di turno ed è l’Azienda ad aver deciso l’apertura, tale scelta non può gravare sulle lavoratrici e sui lavoratori.
L’azienda ritiri il licenziamento della dott.ssa Tiziana e apra un tavolo di confronto sindacale.
La Filcams Lombardia esprime tutta la sua solidarietà e vicinanza a Tiziana.
Com’è possibile che abbiano licenziato una collega perchè ha negato disponibilità a uno straordinario domenicale se la farmacia non era di guardia farmaceutica ????
Ma davvero, anche a me sembra molto strano, non mi convince per niente. Se la farmacia non è di guardia tu non sei tenuto a prestare servizio, e per giustificati motivi lo straordinario puoi rifiutarlo comunque, non è un illecito disciplinare . Figuriamoci se può addirittura diventare giusta causa di un licenziamento disciplinare!! Infatti mi pare di capire dall’articolo che la Filcams stia chiedendo all’azienda di ritirarlo. Secondo me la storia non è finita qui, e se va avanti e arriva in tribunale… è talmente assurda che diventerà famosa
Anche perchè già facciamo un lavoro in cui da sempre si lavora a turni anche di domenica, nei festivi e di notte, se anche nelle domeniche libere fossimo obbligati a dare la disponibilità allo straordinario, col rischio di essere altrimenti licenziati quando se ne rifiuta una, la nostra vita personale sarebbe finita!! Come si fa?
Infatti non esiste. E lei era anche la delegata sindacale, un licenziamento fatto così campato in aria potrebbe anche essere riconosciuto discriminatorio oltre che illegittimo, se arrivano dal giudice. che storia assurda. Tanta solidarietà, a lei, immagina come sta! #tutticonTiziana