Iniziano senza accordi nazionali con i sindacati dei lavoratori le vaccinazioni in farmacia, camici in piazza il 23 giugno
Di redazioneblog
In questi giorni, con un po’ di caos aggiuntivo dovuto alla nuova raccomandazione limitativa riguardo al vaccino Astra Zeneca solo per gli over 60, stanno cominciando in diverse regioni le vaccinazioni anche nelle farmacie. Il tempo per contrattarne preventivamente le condizioni per i collaboratori che dovrebbero farsi carico di questa nuova attività è scaduto, e l’umore di tanti è sempre più inquieto. Le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs avevano chiesto ad Assofarm e a Federfarma un confronto riguardo a tutte le condizioni relative a questa nuova mansione, insieme alla ripresa delle trattative dei rinnovi contrattuali, già dall’inizio di aprile quando è stato pubblicato il DL Sostegni con l’introduzione del farmacista vaccinatore. Sono passati due mesi dai primi incontri, le vaccinazioni in tante farmacie sono partite in questi giorni in assenza di accordi nazionali in merito, senza che siano quindi garantiti preventivamente ai collaboratori nè le tutele nè alcun riconoscimento economico.
Le tre organizzazioni sindacali hanno scelto fin dall’inizio di sostenere queste trattative con un percorso di coinvolgimento e mobilitazione diffusa dei lavoratori, cominciato con un primo giro di assemblee regionali svoltesi nel mese di maggio, nel complesso ampiamente partecipate da chi lavora in farmacia, in cui nel confronto con le strutture sindacali nazionali sono stati benvenuti oltre agli interventi di delegati sindacali delle farmacie anche gli interventi di rappresentanti di diverse associazioni professionali di farmacisti non titolari, o collaboratori di farmacie che hanno voluto esprimere le loro opinioni. Le assemblee sono state organizzate perchè fossero noti ai lavoratori e lavoratrici delle farmacie i contenuti della discussione in atto e perchè avessero la possibilità di esprimersi al riguardo. Le platee negli interventi hanno sottolineato la fatica degli ultimi mesi, il bisogno di riconoscimento del lavoro fatto negli anni trascorsi dall’ultimo rinnovo e la sensazione di essere più in credito che in debito, quando sentivano parlare di restituzione dei permessi.
Con Assofarm c’è stato un solo incontro il 13 aprile, e una nuova richiesta da parte delle Organizzazioni Sindacali inviata il 4 giugno e ad oggi senza risposta, mentre in qualche azienda più virtuosa si provano a fare accordi sperimentali almeno riguardo ai vaccini, in attesa dei necessari e auspicabili passaggi nazionali sul contratto.
Con Federfarma ci sono stati invece ben sei incontri, i primi tre tematici 6 maggio – ordine del giorno: salute e sicurezza
12 maggio – ordine del giorno: professionalità, inquadramenti contrattuali
20 maggio – ordine del giorno: orario di lavoro e salario
27 maggio – ordine del giorno: sintesi di tutti gli argomenti trattati
Nel corso dei confronti di queste settimane si sono registrati avanzamenti su alcuni temi e permanere di rigidità su altri, e più in dettaglio: Salute e sicurezza: Federfarma ha dato la disponibilità a sottoscrivere un testo che prevede la costituzione dei Comitati Covid a livello regionale e di un Osservatorio nazionale sulla gestione dei protocolli di sicurezza vaccinali. Questo è un avanzamento rispetto al confronto sul medesimo tema interrottosi mesi fa. La posizione dei sindacati resta critica rispetto a protocolli vaccinali sottoscritti senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori. Anche sulla presenza degli RLS nelle farmacie ritengono che gli RLS designati spesso non siano nelle condizioni di eseguire al meglio il proprio ruolo.
Professionalità: è stata discussa la figura del “farmacista professional”. Il “farmacista professional” potrebbe essere una figura intermedia tra il farmacista e il direttore di farmacia che avrà caratteristiche tecniche e di gestione connesse anche ai nuovi servizi affidati alla farmacia. Permangono ancora criticità (definizione, tempi e modalità di raggiungimento della qualifica) ma l’apertura rappresenta una novità significativa nella discussione contrattuale.
Orario di lavoro e organizzazione del lavoro: su questo punto permangono le criticità maggiori. Resta ancora sul tavolo la richiesta di Federfarma di azzerare i permessi ROL per i nuovi assunti (per l’intera vigenza contrattuale e senza meccanismo automatico di ripristino) e della monetizzazione dei permessi per i
lavoratori già in forza ad oggi. Al tema permessi si aggiunge anche il tema flessibilità con la richiesta di estensione a 12 mesi della variabilità dell’orario di lavoro connessa ai flussi di utenza. Queste due richieste, così come impostate e con le rigidità poste in essere nel corso della trattativa da parte datoriale, sono al momento gli ostacoli maggiori al possibile avanzamento della trattativa, considerato che Federfarma dichiara di ritenere tuttora insufficienti le mediazioni proposte, e che negli ultimi due incontri non ha spostato questa sua valutazione insistendo nelle sue richieste, specialmente sulle ore di permessi.
Incremento economico: su questo punto, l’associazione datoriale nega qualunque riconoscimento per il periodo trascorso dalla scadenza del vecchio contratto, senza chiarire del tutto l’entità dell’aumento effettivo a valere per il prossimo triennio. Il valore di 80 euro è eventualmente da valutare in relazione alla sua decorrenza. A parte, i sindacati hanno chiesto anche un riconoscimento economico legato all’attività dei farmacisti vaccinatori, su cui Federfarma afferma una disponibilità al ragionamento senza chiarirne comunque ancora gli spazi. Quanto al welfare, c’è un’apertura di Federfarma a farsi carico dell’iscrizione dei dipendenti a un fondo di sanità integrativa.
Negli ultimi due incontri dell’8 giugno e di oggi 14, la ricerca di faticose sintesi sui punti su cui permangono ancora distanze tra le posizioni del sindacato datoriale e quelle dei sindacati dei lavoratori nuovamente è stata considerata insufficiente da Federfarma, e la prosecuzione della trattativa, con un’altra data concordata oggi per il 2 luglio, non modifica assolutamente l’ impegno al percorso di mobilitazione dei lavoratori a sostegno delle posizioni sindacali; i nodi contrattuali ancora aperti dimostrano la necessità di un forte coinvolgimento dei collaboratori delle farmacie nella discussione riguardo ai temi contrattuali nelle assemblee, e anche di dare loro occasione di manifestare pubblicamente la propria richiesta di riconoscimento del valore del proprio lavoro, e l’urgenza di arrivare a un rinnovo contrattuale di prospettiva anche a fronte del tanto lavoro fatto da tutti nelle farmacie durante l’emergenza pandemica.
A livello di strutture regionali unitariamente i sindacati Filcams Fisascat e Uiltucs stanno organizzando una giornata di mobilitazione pubblica dei lavoratori delle farmacie pubbliche e private. Ci saranno presidi di lavoratori col camice davanti alle Prefetture di vari capoluoghi di Regione, alcuni già fissati per il 23 giugno (tra cui Roma in piazza Montecitorio alle 14) e altri in corso di organizzazione in date vicine che verranno comunicate dalle strutture regionali. I presidi saranno organizzati nel rispetto delle normative anti Covid tuttora vigenti, per sensibilizzare le Istituzioni -che erogheranno risorse pubbliche aggiuntive alle farmacie per nuove prestazioni- sul fatto che gli accordi ancora mancanti sono quelli riguardo alle condizioni di lavoro, e quegli accordi si chiamano anche rinnovi dei contratti nazionali.
In questa settimana, a sostegno delle trattative e per organizzare i presidi, verranno organizzate assemblee regionali online su Zoom, come sono state fatte nel mese di maggio. Il Lazio ha cominciato giovedì 10 alle 21, la Toscana è in programma per il 17 alle 21, altre ne condivideremo coi link sulla nostra pagina FB quando verranno programmate
Tag: 23 giugno, assemblee, contratto, farmacie, filcams, fisascat, mobilitazione, presidi, uil tucs
13 commenti
Date dei prox incontri per rinnovo CCNL . . . ???
Buon giorno colleghi collaboratori ma voi veramente sperate in un cambiamento circa la nostra situazione? Lo dico con grossa tristezza attenzione non per criticare oppure essere disfattista secondo me non cambierà mai niente è un sistema talmente avariato che non cesserà mai di esistere fino a quando un bel giorno tutti ma dico tutti ben organizzati non incroceremo le braccia altrimenti io per prima ho perso ogni speranza
Buongiorno,volevo sapere se nella bozza del rinnovo contrattuale vengono regolamentati gli orari delle farmacie dentro i centri commerciali.Grazie
Io personalmente (come molti) sono 6-7-8 anni che non usufruisco di 1 solo giorno di ferie in luglio-agosto …e i dipendenti più anziani abbiamo in media 50-60-70-80 giorni…LAVORATIVI …di ferie …mai effettuate …!! Venite a scoprire la realtà in cui lavoro ..!! Realtà che fà titoloni a tutta pagina ….sugli utili societari che vanno a 1000 …!! Veniteci ..a…trovare …!!
Vienici a trovare tu, se hai tutti quei giorni di ferie arretrati e non te li fanno fare. Se siete tutti nella stessa situazione, venite insieme. Gli uffici della CGIL sono in tutte le provincie, non è difficile. Se ci scrivi in quale provincia lavori, ti troviamo anche il contatto del funzionario che segue le farmacie.
L’ Ispettorato del Lavoro dov’ è ?? Appunto in quelle realtà dove appunto si superano abbondantemente i 18 mesi di tempo smaltimento/ferie …l’ ispettorato del Lavoro ..dov ‘ è … ??
Agli ispettorati del lavoro il personale non basta neanche per controllare le misure di sicurezza nei cantieri e nelle fabbriche, che si occupino della difficoltà a far le ferie dei farmacisti sarà difficile. C’è il sindacato per questo.
Il lavoro ed il lavoratore non sono più rispettati
Anni di lotte per le 8 ore giornaliere e le 40 settimanali e siamo punto e a capo
Abbiamo visto tutti i lavoratori aggrediti una decina di giorni fa da picchiatori usciti dai cancelli e il camionista travolgere il blocco sindacale causando addirittura un morto
Non esistono diritti acquisiti bisogna sempre vigilare.. anzi il rischio di tornare indietro di 60 anni almeno è davvero concreto
La farmacia da anni fa passi indietro in questo senso ma ora siamo davvero al paradosso
Incredibile! Quindi in cambio di una specie di elemosina dopo 10 anni che il contratto, già bassissimo, è fermo, Cossolo vuole azzerare una voce di redditi (ROL) per i nuovi assunti, poter cambiare gli orari di lavoro in funzione delle esigenze dei titolari, e non darci niente per gli 8 anni di ritardo (finora) dell’adeguamento contrattuale, che dovrebbe esserci ogni 2 anni. Mi viene fra l’altro in mente che l’anno scorso, in un periodo in cui le farmacie facevano affari d’oro, i padroni hanno voluto il rimborso perché il governo aveva imposto un prezzo calmierato alle mascherine chirurgiche, dopo che alcuni titolari le vendevano a 4 euro l’una! Invece noi, che da 8 anni prendiamo ogni mese meno soldi di quelli che dovremmo in base all’adeguamento biennale previsto dei contratti, non dobbiamo avere niente. Mio nonno diceva che in giro c’è gente che non si vergogna di niente. Aveva ragione.
Inoltre in certe realtà con maggioranza pubblica ma regime ultra-risparmio/privatistico …( in zono costiere) l’ Amministrazione della società ( suo CDA ) .. vieta ai propri dipendenti di poter scegliere la loro frazione di ferie che possono scegliere .. di poter appunto usufruire di una parte di ferie mesi estivi di luglio agosto …!! In alcune realtà questo succede già da molti anni … !! ( quale legge vieterebbe di scegliere quella piccola parte nei mesi di luglio/agosto ??? )
Sulla nostra pelle si sono creati negli anni gli utili delle farmacie , soprattutto di quelle publiche o quasi (società miste a maggioranza pubblica) che usano il CCNL farmacie private …..soprattutto quelle che ho messo fra parentesi sono società delle quali il “”pubblico”” che è il vero proprietario si è vantato in questi ultimi 7-8-9 anni di aver fatto utili buonissimi ma fatti sulla pelle dei lavoratori ..co gestione ultra-privatistica !! (scarsità assoluta di personale !! ) . . .in quanto in molte realtà i lavoratori sono nella situazione di avere …udite…udite….mesi e mesi di ferie non usufruite ….!! (queste società si vantano poi di mettere in bilancio le ferie non usufruite..ma in realtà in bilancio io credo ci sia il solo importo da corrispondere ai dipendenti all’ interruzione del rapporto e fra questo importo e la spesa che in realtà avrebbero dovuto sostenere nel far fare le ferie e sostituire con altri lavoratori c’è una differenza grandissima !!! ) . Con queste gestioni risparmio/ultraprivatistiche …tutti quei lavoratori non si rendono conto che non smaltiranno ..MAI… quelle ferie … !! ( verranno monetizzate loro solo al momento della pensione con enorme perdita economica e morale e trattamento disumano ….
Buongiorno, c’è una locandina della manifestazione del 23 giugno?
Grazie
Le locandine Alessandra le puoi trovare sulla pagina FB farmacie.blog via via che le pagine territoriali le pubblicano