Firmato il protocollo: via libera ai vaccini in farmacia. I sindacati: “Ora confronto con Federfarma e Assofarm per tutelare i lavoratori”
È di queste ore l’annuncio della firma del protocollo tra Governo, Regioni e associazioni di rappresentanza imprenditoriale delle farmacie e Ordine professionale, per l’effettuazione dei vaccini in farmacia.
È un annuncio apparentemente positivo che però necessita di ulteriori importanti approfondimenti. Dopo l’emanazione del decreto sostegni, in cui è contenuta la possibilità di effettuare i vaccini in farmacia ad opera dei farmacisti, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno chiesto l’apertura del confronto con Federfarma e Assofarm (le associazioni di rappresentanza imprenditoriale delle farmacie).
“Il confronto per noi – affermano le organizzazioni sindacali – deve sviluppare contenuti utili ai lavoratori che rappresentiamo, e agli utenti e cittadini che riceveranno il servizio di vaccinazione. In particolare, per i lavoratori i quesiti riguardano la tutela della professionalità con coperture legali e assicurative adeguate e parificate agli altri operatori sanitari, l’opportuna formazione e la giusta remunerazione per un servizio di grande delicatezza e responsabilità. Per gli utenti e cittadini le caratteristiche delle strutture farmaceutiche che potranno ospitare le vaccinazioni e le procedure mediche che sovraintendano le operazioni di vaccinazione. Sono questioni ineludibili che stanno alla garanzia delle persone, siano esse cittadini o lavoratori delle farmacie e su queste questioni ci aspettiamo risposte chiare e precise.”
“Nel protocollo sottoscritto – affermano ancora i sindacati – sono assegnate grandi responsabilità ai farmacisti, per poter avviare la campagna vaccinale in vera sicurezza e con il pieno riconoscimento di ogni interesse in gioco, è indispensabile integrare tale protocollo con il confronto con i rappresentanti dei lavoratori dipendenti delle farmacie e i farmacisti non titolari, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, così come da noi richiesto con le lettere inviate a Federfarma e Assofarm nei giorni scorsi”.
Tag: assofarm, farmacia, farmacisti, Federfarma, filcams, fisascat, uiltucs, vaccini
10 commenti
Io penso che , anzichè – mi si perdoni l’espressione- fare a chi ce l’ha più lungo con altre associazioni di farmacisti che non fanno riferimento al sindacato, tutti ci dovremmo unire per far valere la forza dei numeri e i nostri interessi: siamo in maggioranza e dovremo diventare meglio rappresentati. A partire dai consigli degli Ordini, in cui i dipendenti delle farmacie dovrebbero puntare ad essere maggioranza e governo, organizziamo liste di dipendenti e invitiamo i colleghi a votare! Purtroppo interessa a pochi la vita professionale. Molti colleghi che conosco si lamentano e basta , “tanto non cambia nulla, siamo schiavi e roba del genere”. Finché i farmacisti dipendenti faranno i poverini, invece che occuparsi a 360° della loro professione, sarà sempre dura.
Non è giocare a chi ce l’ha più lungo, è che la dispersione della rappresentanza conviene solo a Federfarma e non certo agli interessi dei collaboratori. “Divide et impera” non è un’invenzione recente, invece servirebbe stare uniti in una rappresentanza forte per portare avanti le istanze. Per essere meglio rappresentati bisogna lavorarci, più che lamentarsi, e i contratti si possono rinnovare solo coi sindacati, non con le associazioni.
Guarda Alberto, io sulla rappresentanza professionale la penso come te, i collaboratori dovrebbero far valere i numeri impegnandosi nella rappresentanza, candidandosi negli Ordini, e andando a votare. Ma i contratti comunque li rinnovano i sindacati e non gli Ordini, Federfarma è un sindacato forte, e sono le associazioni professionali che danno contro ai sindacati dei lavoratori che sbagliano e che fanno il gioco dei titolari
Luigi, i colleghi fanno i poverini lamentandosi su facebook e fondando sempre nuove associazioni professionali che vanno contro ai sindacati nostri invece che a quello dei titolari…. ma dove cazzo vogliamo andare ???????????
Salve volevo capire,ma ci possiamo rifiutare di diventare farmacisti vaccinatori?
O è il titolare che decide come sempre?
Ciao Alberto, la volontarietà del farmacista vaccinatore, tra le cose che chiedevamo, è l’unica a essere già nel protocollo. Purtroppo manca tutto il resto, per quello i sindacati nazionali hanno chiesto incontri urgenti ad Assofarm e Federfarma. Non possono pensare che siamo volontari E kamikaze. Non c’è nessuna tutela e nessun riconoscimento.
Buonasera, vi scrivo per farvi una domanda che deriva da una mia curiosità.
Come mai i sindacati, e quindi i farmacisti dipendenti, non sono stati ascoltati prima del “decreto sostegni” dal governo e prima della stipula dell’accordo tra Ordini, Federfarma e Regioni?
Perché viene richiesto un confronto solo a cose fatte?
Grazie per la risposta
Ciao Alessandra, probabilmente perchè nel DL Sostegni era scritto “previo accordo con le organizzazioni sindacali delle farmacie, sentito l’Ordine professionale”: i sindacati delle farmacie sono quelli datoriali, Assofarm e Federfarma, non quelli di chi ci lavora dentro da dipendente. Ma secondo noi non si possono prendere decisioni che impattano così fortemente sulle condizioni di lavoro di una categoria di lavoratori dipendenti senza confronto con chi li rappresenta. Pare che al Governo pensino certe volte che i farmacisti che lavorano in farmacia siano tutti titolari, quando in realtà i farmacisti dipendenti sono più di due terzi degli iscritti agli Ordini.
Poi forse se certe associazioni smettessero di scrivere alla politica che i sindacati non sanno rappresentare i farmacisti dipendenti e loro invece sì, avendo migliaia di iscritti (a newsletter gratuite, magari), ci sarebbe meno confusione e percorsi di confronto dovuto più chiari.
Federfarma è una lobby maledetta, in questo paese!!!! Fanno da sempre le loro trame, e manovrano le associazioni di non titolari una contro l’altra!! Ci sono tanti colleghi che non sanno neanche da dove cominciare per difendersi. Nessuno ci può tutelare. L’ordine non è mai dalla nostra parte. È andata così coi tamponi, andrà così così vaccini. Mi mancano quasi 10 anni per la pensione, ma non ne posso più
Noi a tutelarci e a tutelare i colleghi ci proviamo, con la Filcams. E i grandi sindacati come la CGIL non sono manovrabili dalla controparte, se non ci riesce Confindustria non ci riuscirà nemmeno Federfarma. I colleghi che non vogliono subire questa situazione potrebbero iscriversi e partecipare di più. La Filcams sta organizzando assemblee regionali online nelle prossime settimane, pubblicheremo anche qui il calendario. Le assemblee pubbliche un po’ di pressione la creano. Si potrebbe provare a cominciare da lì, a difendersi. E fino a quando non ci sarà un protocollo condiviso coi rappresentanti dei lavoratori, che nessun collega dipendente dia disponibilità a fare niente di nuovo. Ci hanno già caricato addosso anche troppo nel 2020 e 2021, e lavoriamo nelle stesse condizioni economiche e normative del 2013.