Camici in piazza, un primo bilancio
di redazioneblog
Il 23 giugno ci sono stati tre presidi regionali nei capoluoghi (Milano, Firenze e Roma) per cominciare a dare visibilità al percorso di mobilitazione dei lavoratori delle farmacie a sostegno delle trattative di rinnovo dei loro contratti nazionali. Dall’inizio di maggio, con la ripresa effettiva della trattativa con Federfarma e il primo incontro avuto con Assofarm, i sindacati dei dipendenti hanno cominciato a organizzare assemblee regionali online, per informare i lavoratori, confrontarsi sui temi che vengono discussi al tavolo, creare coinvolgimento e partecipazione. Alcune regioni hanno ripetuto più di un’assemblea per dare conto dei progressi della discussione contrattuale, senza che calasse la partecipazione.
Questo percorso, condiviso in un coordinamento unitario a metà aprile, prevedeva di sostenere le trattative e le posizioni sindacali con pressione crescente, se necessaria, coinvolgendo dopo i lavoratori le istituzioni e poi eventualmente anche l’opinione pubblica.
Considerato lo stallo attuale, con le rigidità che Federfarma ha mantenuto negli incontri dell’8 e del 14 giugno nella discussione sui permessi e sull’una tantum, considerato che intanto le vaccinazioni in farmacia sono già cominciate in assenza di accordi nazionali che tutelino i farmacisti che li fanno, e che gli remunerino l’atto professionale, e considerato che Assofarm ancora non dà disponibilità a un concreto confronto, la decisione condivisa dalle organizzazioni sindacali è stata quella di andare in piazza con una prima forma di mobilitazione pubblica dei lavoratori, presidi regionali (senza proclamazione di sciopero) davanti alle Prefetture, per sensibilizzare le istituzioni alla situazione contrattuale di chi lavora nelle farmacie.
Prima delle piazze, venerdì 18 giugno una lettera analoga a quelle consegnate poi ai Prefetti il 23 è stata inviata unitariamente da Filcams Fisascat e Uiltucs nazionali alla Conferenza Stato Regioni. Governo e Regioni condividono la responsabilità di aver allargato e non poco, nell’emergenza pandemica, le mansioni professionali dei farmacisti ma facendo accordi solo coi sindacati datoriali Federfarma e Assofarm (consultato l’Ordine) senza coinvolgere mai i sindacati che rappresentano i lavoratori che poi si sono trovati a svolgere quelle mansioni, con contratti scaduti da anni e nessuna garanzia nuova. Test sierologici, tamponi e ora vaccini, ancora senza aggiornamenti delle condizioni di lavoro nonostante il fatto che alle farmacie questi nuovi servizi vengano remunerati.
I presidi, con le regole dell’emergenza Covid ancora vigenti, sono stati autorizzati dalle Questure per una cinquantina di presenze per piazza. Il Lazio ha scelto di manifestare davanti a Montecitorio. Non proclamando sciopero è stato scelto un orario, le 14, in cui parte delle farmacie sono chiuse o comunque con personale al banco ridotto, in modo che fosse più facile partecipare. A Roma forse il caldo torrido ha scoraggiato qualcuno, le piazze di Milano e Firenze sono state più vivaci, ma lo scopo di sensibilizzare le istituzioni manifestando loro il disagio dei lavoratori per chiederne il sostegno è stato raggiunto in tutte e tre le piazze. Le Prefetture -uffici del Governo sul territorio- hanno ricevuto le delegazioni di Milano e Firenze e hanno preso l’impegno di scrivere al Ministro della Salute e al Ministro del Lavoro per segnalare la situazione contrattuale nelle farmacie (mille nuove mansioni nella pandemia, contratti ancora fermi al 2013 o 2015, e no accordi nazionali neanche a garanzia della sicurezza sul lavoro). La delegazione sindacale del presidio a Montecitorio è stata ricevuta invece dal Vicepresidente della Camera e Presidente della FOFI onorevole Andrea Mandelli, che ha ascoltato a lungo le difficoltà attuali dei collaboratori delle farmacie e dello stato del confronto sul rinnovo del CCNL che sono stati portati alla sua attenzione, e si è impegnato a sollecitare Federfarma ad una positiva conclusione di questa trattativa contrattuale.
Altre regioni stanno organizzando presidi analoghi a quelli del 23 in date successive. Il prossimo incontro con Federfarma intanto è fissato per venerdì 2 luglio.
Tag: 23 giugno, cgil, contratto, farmacie, farmacisti, filcams, manifestazione
8 commenti
Buona sera …il contratto ma quale contratto noi schiavi di terza categoria non abbiamo nulla nessuno ci conosce nessuno sa cosa prevede il nostro lavoro la nostra giornata niente di niente come si svegliano i titolari quello si fa punto e basta non prendiamoci in giro per piacere sono seriamente sfiduciato ma chi siamo c’è un sindacato???cosa fa ?????
Quali sono le…DATE..dei prox incontri previsti fra Federfarma e i nostri sindacati . . ??
Scusate giusto per intavolare il discorso ma secondo voi il contratto oramai direi vintage rispecchia l’attuale lavoro che i collaboratori Farmacisti svolgono attualmente in farmacia ? Non vi sembra di svolgere un altro lavoro?
Scusate NO chiedere , ma PRETENDERE senza dare nulla in cambio è dovuto!!
Chiedere senza dare nulla in cambio è facile .
Qualsiasi servizio il SSN richieda ai collaboratori che non sono previsti nel CCNL dovrà essere pagato dal SSN ,dal momento che si lavora con il minimo sindacale non rinnovato da 10 anni ,si lavorerà con compiti al minimo sindacale
Azioni legali contro la federfarma anche perché per mancato rinnovo ci sono decine di miliardi di euro non pagati
Scusa non abbiamo capito. Spiegacela meglio.