17 Novembre 2020
Assemblea dei lavoratori farmacie 19 novembre ore 21
E’ stata convocata dai tre sindacati nazionali titolari della contrattazione (Filcams CGIL, Fisascat CISL, UILtucs)
un’assemblea sindacale unitaria aperta a tutti i lavoratori dipendenti delle farmacie private e municipalizzate,
un’occasione per fare nuovamente il punto
sullo stato delle trattative di rinnovo dei contratti nazionali
e sulle nostre condizioni di sicurezza sul lavoro in questo periodo così complicato per tutti.
L’assemblea si svolgerà online su Zoom alle 21 di giovedì 19 novembre
Questo il link a cui registrarsi prima per il collegamento.
Ci vediamo giovedì sera!
Tag: cgil, contratto, farmacie, filcams, fisascat, sicurezza, uiltucs
7 commenti
Effettivamente con Federfarma sembra una battaglia persa. Con Federfarma non è una trattativa. Federfarma vuole spadroneggiare su tutto. Il ricatto sulla nuova convenzione è veramente ignobile. Io come farmacista non lo approvo e i cittadini italiani non se lo meritano: i soldi delle nostre tasse per arricchire ancora di più un settore che non conosce crisi?
I colleghi che non hanno potuto vedere la riunione ieri sera la possono vedere di nuovo su youtube o in qualche altro modo? Non sono riuscita a trovarla.
La proposta di Luigi Alberto Galardi non la disapprovo. L’ ingordigia di Federfarma andrebbe punita in qualche modo.
La riunione unitaria di ieri sera potete rivederla su Youtube sul canale della Filcams CGIL, qui il link
Purtroppo non lo sapevo, ma è colpa mia. Avrei partecipato volentieri. Non so se è possibile una condivisione a questo punto.
A mio personalissimo avviso occorrerebbe ragionare in questo modo: prima di tutto chiedere il passaggio dei farmacisti ad un tipo di contratto di tipo sanitario, cosa auspicata da tante parti, almeno a discorsi. Una volta ottenuto questo cercherei di puntare ad un tipo di contratto in cui una quota parte sia a carico dello Stato , sempre che questo sia possibile. Sennò dovremo aspettare ancora che federfarma tratti sulla nuova convenzione e sulla remunerazione dei servizi, e lo farà al ribasso di sicuro. Io percepisco segnali poco positivi al riguardo. Almeno in Toscana le farmacie sono escluse quasi da tutto, pur essendo capillarmente diffuse, personale competente e bla bla bla….
Perchè se ci scrivi sanitario Luigi cosa cambia riguardo alle condizioni contrattuali che Federfarma chiede? Vogliono più ore al lavoro, e con orari più flessibili.
Già ora il contratto è il contratto delle farmacie e del lavoro del farmacista, non del commercio come si sente dire in giro, e per dettagliarne meglio mansioni sanitarie e dare maggior riconoscimento al ruolo dei collaboratori non servirebbe cambiare categoria ma cambiare controparte, o le sue pretese. E invece quelli abbiamo davanti, i colleghi titolari, e queste cose chiedono, e se ci scrivi sanitario non cambia nulla di tutto questo.
I farmacisti sono professionisti sanitari, non ci piove.
Le farmacie invece per codice Ateco non sono strutture sanitarie ma sono un “negozio specializzato che vende medicinali ed altri presidi sanitari” poi convenzionato col SSN per la dispensazione su ricetta rossa a carico del SSN dei medicinali di fascia A. Puoi verificare, i codici Ateco delle strutture sanitarie cominciano tutti per 8, quelli del commercio cominciano con 4. La farmacia è il codice 47.73.10, le parafarmacie 47.73.20. Non puoi cambiare categoria al contratto di lavoro se non cambi prima categoria alla farmacia, se qualcuno lo fa sembrare facile forse usa specchietti per le allodole.
Il discorso dei servizi in convenzione in parte remunerati direttamente dal SSN al professionista (ad esempio la pharmaceutical care a tariffa, come in Inghilterra) potrebbe essere un’idea da considerare, ma necessiterebbe di una voce comune della professione, e non ci pare di sentirla.
Ottimo
Cerchiamo di concludere questa annosa questione che si trascina oramai da tanto, troppo tempo!
Se il sindacato dei titolari manifestasse qualche disponibilità per un rinnovo dignitoso, non sarebbe così impervia e lunga la trattativa.